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lunedì 14 marzo 2016

L’Urbanistica di Salvatore Costanzo: focus territoriale sul casertano





Si terrà a breve nella sede del Palazzo della Provincia di Caserta (Sala Consiliare) la presentazione del libro dell’architetto e storico dell’arte Salvatore Costanzo, URBANISTICA IN TERRA DI LAVORO. Dai segni del passato ai modelli insediativi del presente (Giannini Editore, Napoli 2016, pp. 520). Ad annunciarlo il Presidente dell’Associazione “Vanvitelli” di Caserta, Aldo Maria Pagella, che ci informa sulle nuove iniziative culturali promosse dall’associazione per l’anno 2016.
Il libro di Costanzo - dedicato alla memoria del Soprintendente Gian Marco Jacobitti che nel lontano 1988 tenne a battesimo il primo studio di Architettura dell’autore – evidenzia contenuti storici, topografici e urbanistici che si muovono tutti in una precisa direzione: rendere accessibile ad un vasto pubblico un quadro di informazioni geo-politiche, culturali, sociali accertate sulle componenti principali dei diversi modelli insediativi di città di Terra di Lavoro considerate e studiate come sedi di aggregazioni umane, elaborandone la storia urbana e interpretandole attraverso concrete dinamiche culturali. Oltre a propagandare e diffondere un indirizzo innovativo dell’evoluzione dell’area casertana, il saggio del prof. Costanzo riesce a dare un’attenta chiave di lettura delle sedimentazioni storiche e una moderna concezione per la conoscenza e valorizzazione dei luoghi, in rapporto simbiotico tra Città e Territorio. Nello specifico, si tratta di una densa ed impegnativa ricerca i cui testi si avvalgono di una ricca documentazione archivistica e iconografica, ai quali si associano i pregi di una meticolosa disamina divulgativa. Vengono considerati aspetti del territorio in età antica e le loro evidenze archeologiche, mettendo in luce i capisaldi più importanti dell’organizzazione dei luoghi e della topografia geometrica di alcuni significativi insediamenti e tessuti urbani.
Una considerazione a parte merita la sezione delle “Appendici” del libro, costituita da un’accurata rassegna documentaria ed illustrativa di quegli ambiti territoriali che nel 1860, facevano ancora parte dei vari Circondari della provincia di Terra di Lavoro, e che oggi ricadono fuori dall’odierno comprensorio casertano. Si tratta di contesti ambientali e urbanistici che - all’indomani del 1861 e fino al 1927 – costituivano la Terra di Lavoro. Innumerevoli immagini e disegni planimetrici documentano la stratificazione storica di questi luoghi, ma anche la loro esclusione dai confini della neo-costituita provincia di Caserta nel 1945 (si vedano, ad esempio, i centri urbani di San Germano, attuale Cassino; Formia, nata dall’unione dei comuni di Castellone e Mola di Gaeta; Gaeta, Sora, Isola del Liri, Fondi, Nola, Venafro; i comuni delle Isole Ponziane, quelli della valle Caudina e Telesina ecc.).  
Il volume – che si presenta in una veste grafica pregevolissima – per la ricchezza e le peculiarità delle tematiche proposte, costituisce uno straordinario “continuum” narrativo dei diversi profili su contesti territoriali e nuclei insediativi della Campania settentrionale,  trattati nelle precedenti pubblicazioni dall’arch. Costanzo, tali da aiutare il lettore in maniera assai efficace a fissare nella memoria i nessi fondativi dell’evoluzione e trasformazione dell’attuale provincia di Caserta.

venerdì 11 marzo 2016

Ambasciatore John Phillips



Sabato 9 Gennaio 2016, il Vulcano Solfatara di Pozuoli (na) ha ospitato la delegazione americana guidata dall'Ambasciatore degli Stati Uniti d'America John Phillips che aveva precedentemente visitato la sede operativa di ricerca e monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano dove il direttore, Giuseppe De Natale, aveva ampiamente illustrato la situazione del vulcanesimo campano.
L'incontro, svoltosi in un clima di grande cordialità, ha consentito ai rappresentanti del Governo degli Stati Uniti d'America di esplorare il cratere del Vulcano, soffermandosi alla Bocca Grande.
L'Ambasciatore Phillips, appassionato di geologia, è restato affascinato dalla bellezza del luogo e dai potenti getti di vapore della principale fumarola della Solfatara.