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giovedì 1 dicembre 2016

Il culto di Mithra

Santa_Maria_Capua_Vetere_Mithraeum_Tauroctony


Àgnostos theòs, il dio ignoto, il dio sconosciuto. O forse misconosciuto, nascosto, rimosso. Ogni epoca ne ha uno. Il suo volto si cela perché troppo prossimo a un altro, che lo eclissa e lo oscura, come l’altra faccia, non colpita dal sole, di un’erma bifronte. Finché la luce, lentamente, non gira.
Quando ad Atene scoprì l’ara del Dio Ignoto, san Paolo disse: «Quello che adorate senza conoscerlo, io ve lo annuncio» (Atti 17, 23). Rendeva omaggio alla lungimiranza degli ellèni, che avevano presentito il nuovo dio di cui portava il verbo; o forse all’insondabilità del divino, appunto al dio in ombra che cela il suo volto dietro quello del dio maggiore su cui un’epoca dirige il suo sguardo frontale.
Se è vero, come Hillman insegna e già Jung scrive, che gli dèi, oltreché archetipi, sono sintomi, individuare il dio ignoto di un’epoca è salutare per l’anima del mondo. È ciò che il mondo rimuove, prima di ciò che contempla, a definire i contorni sommersi del suo inconscio. Se oggi esiste un dio misconosciuto ai molti, questo è Mithra. Nel revival della storia delle religioni, nel proliferare di libri sui culti orientali o sul paganesimo grecoromano, da anni l’editoria italiana trascura il dio emerso dalla profonda Persia mazdèa, che a sua volta lo importava dall’India vedica.
L’ultimo saggio pubblicato in Italia, che chiarisce genesi e rapporti, è Il culto di Mitra di Julien Ries, uscito da Jaca Book ormai tre anni e mezzo fa, mentre non sono stati ancora tradotti capisaldi come quelli di Franz Cumont.
Ora però alcune uscite imminenti nel mondo anglosassone e germanico (R. Beck — O. Panagiotidou, The Roman Mithras Cult, Bloomsbury Academic; AA.VV., Images of Mithra, Oxford University Press; AA.VV., Entangled Worlds: Religious Confluences between East and West in the Roman Empire, Mohr Siebeck) spezzano il riserbo del mondo cattolico sul culto che gli studiosi tra fine Ottocento e metà Novecento hanno indicato come il più prossimo a quello di Cristo nonché, per almeno due secoli, il suo più diretto rivale.
Come ha scritto Ernest Renan, «se il cristianesimo fosse stato fermato nel suo sviluppo da qualche malattia mortale, il mondo sarebbe diventato mitraico». A lungo, tra i debiti del mistero cristiano verso i culti pagani, quello nei confronti di Mithra è stato considerato il più sorprendente. Le coincidenze sono innumerevoli. Il Natale di Mitra è celebrato il 25 dicembre, al solstizio d’inverno, come si addice a un dio della luce. Il dio nasce in una grotta ed è adorato dai pastori.
Per questo sono detti in latino spelaea, “grotte”, i mitrèi che ancora oggi traforano il sottosuolo delle città romane, coi loro due banchi per i fedeli lungo i lati maggiori, l’altare per il sacro banchetto, gli affreschi catechetici e la grande lastra marmorea coi rilievi misterici, in cui il giovane dio dal mantello svolazzante trapunto di sette stelle uccide con la spada il toro cosmico: è la tauroctonia, che come all’inizio dei tempi si riavrà alla loro fine, quando nell’ora del Secondo Avvento il sangue del toro nuovamente ucciso, mescolato a vino, verrà dato da bere ai giusti e donerà loro vita eterna.
Queste “speranze d’oltretomba”, come le chiamava Cumont, erano il segreto della forza del mitraismo, che prometteva non solo la sopravvivenza dell’anima, ma la resurrezione della carne. Non solo il Primo Giudizio, cui Mithra presiedeva al momento della morte del singolo, poteva farne accogliere l’anima, se meritevole, in paradiso, o altrimenti respingerla alle torture dell’inferno; ma il Giudizio Finale avrebbe risuscitato i morti dalle tombe e tutti avrebbero ripreso le loro sembianze e si sarebbero riconosciuti gli uni con gli altri.
Ma il più importante nucleo del mitraismo in occidente, importato nell’impero romano dalle legioni che i cesari mandavano a combattere e morire sul limes orientale, era l’idea di militia. Nessun culto pagano precedente la esibiva, anche perché nessuno quanto Mithra era stato il dio dei soldati e degli eserciti.
L’iniziato mitraico al terzo grado di ascesa astrale era miles (qualifica tecnica, dopo corvo e crisalide e prima di leone). Il mitraismo esaltava la condizione interiore di militanza, la sacralizzava, e d’altra parte assimilava esteriormente l’esercizio della religione al servizio militare: il nome di sacramentum non era diverso da quello del “giuramento” che come le reclute dell’esercito gli iniziati dovevano prestare per combattere, nel nome del dio invincibile le potenze del male.
Proviene secondo alcuni dal mitraismo, o in ogni caso vi si sovrappone, quell’ostinato concetto di militia Christi, che compare fin dalle epistole di Paolo o da quelle di Clemente, e che non ci aspetteremmo in una religione basata su una predicazione di pace come quella del Vangelo.
In principio il cristiano è miles Christi: lo è costantemente il martire, o “testimone”, nella fase originaria e antiautoritaria del cristianesimo, studiata ed esaltata dalla prima letteratura protestante sui più antichi Acta martyrum, ossia sugli “atti” dei processi intentati dallo Stato romano contro i cristiani. Il cristianesimo “rivoluzionario” dei primi secoli promuoveva una “lotta armata”, pur incruenta, allo Stato, contrapponendo la militanza religiosa (per dio) alla militanza laica (per l’imperatore) e rifiutando la seconda.
È forse la militanza religiosa il vero oggetto della nostra rimozione? Lo spettro di una bellicosità che vogliamo considerare esclusiva di altre fedi? È forse il timore e nello stesso tempo la tentazione di un’idea di fede militarizzata a farci temere di riscoprire Mithra, e con lui una radice del cristianesimo? Il fatto è che gli studiosi sono incerti: potrebbe ben essere stato il mitraismo ad avere assorbito elementi ideologici dei primi cristiani, e ad averli peraltro disinnescati.
Se la militanza del cristianesimo primitivo era eversiva e antistatale, la militanza mitraica era invece lealista all’imperatore. Cosicché il culto di Mithra potrebbe essere stato incoraggiato proprio come risposta alla militia protocristiana. Che rientra infatti nel III secolo, quando la penetrazione della nuova religione tra le élite è ormai compiuta e l’apologetica, a partire da Tertulliano, sigla il grande compromesso tra cristianesimo e Stato romano.
Ed ecco che anche il mitraismo, nella sua accezione originaria, sfuma nel culto orientale del Sol Invictus, assunto a religione ufficiale dagli imperatori: Diocleziano consacra il proprio carisma deo Soli Invicto Mithrae fautori imperii sui. Nel IV secolo, nonostante Costantino, il mitraismo continuerà ad affiancare il cristianesimo quasi come culto gemello, e ancora sotto Giuliano e poi nell’Alessandria del V secolo, capitale delle filosofie, della gnosi e dei sincretismi, le campane di Mithra continueranno a chiamare a raccolta i fedeli insieme a quelle delle chiese cristiane. Ma da questo momento in poi, dall’affermarsi, con i decreti teodosiani, del cristianesimo come religione di stato, l’iniziazione mitraica resterà ancora più sotterranea.
Le rovine dei mitrei, coi loro scheletri incatenati, rivelano la violenza della damnatio di Mithra nel mondo occidentale, ma la sua liturgia rimarrà viva, se pure clandestina, lungo il Medioevo orientale. Tutta la teologia della salvezza, nel mitraismo, è legata a una sapienza zodiacale e a una dottrina dell’ascesa dell’anima che si fonde con quella del neoplatonismo, in particolare nella sua versione romana, attraverso cui i misteri mitraici entrano nel bagaglio esoterico delle accademie platoniche e di qui si trasmettono, via Bisanzio, ai segreti del Rinascimento.
Il revival del mitraismo nelle corti europee influenzerà tra Otto e Novecento la letteratura oltre che gli studi religiosi, dove troverà negli eruditi ecclesiastici, come Alfred Loisy, i suoi grandi divulgatori. Oggi, in un’epoca di nuove guerre, in cui si è estinta la militanza ideologica per le fedi di redenzione terrena, forse il volto del dio rimosso non ha ancora ritrovato la sua luce diretta, la sua immagine frontale, la sua versione concordata fra gli studiosi.
Ma la figura di un miles sacralizzato, iniziatico, in lotta non per un’idea, come nella militanza politica del Novecento, ma contro le forze di un male sempre più astratto e demoniaco, è esaltata dal cinema, dai cartoni, dai fumetti.
Mithra rivive nei supereroi dualisti acquerellati nelle cupe tinte di un postmoderno e grafico crepuscolo mazdèo. Come le vestigia dei mitrei nel sottosuolo di Roma o di Ostia, i residui della più antica e diffusa Religione della Militanza si incidono sguainando le loro armi, volando coi loro mantelli, nel tenebroso underground della cultura pop.

Silvia Ronchey per “la Repubblica”

mercoledì 23 novembre 2016

Giornata contro la violenza sulle donne





Da 17 anni il 25 novembre è la Giornata dedicata all’eliminazione di ogni forma di violenza contro le donne. Istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni unite che ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema. La ricorrenza del 25 novembre fu scelta in ricordo del brutale assassinio nel 1960 delle tre sorelle Mirabal considerate esempio di donne rivoluzionarie per l’impegno con cui tentarono di contrastare il regime di Rafael Leonidas Trujillo (1930-1961), il dittatore che tenne la Repubblica Dominicana nell’arretratezza e nel caos per oltre 30 anni.
Una Giornata, quindi, che servirà per far prendere coscienza, a più persone possibili, della violenza che si perpetua contro il genere femminile, ogni giorno, in ogni società e in ogni Stato. Non solo sensibilizzazione quindi ma anche volontà di attribuire massima visibilità ad un argomento che per anni ha rappresentato un vero tabù. Valicare i confini delle “faccende private”, fatti di abusi fisici e psicologici, per inquadrare la violenza di genere come un crimine di cui avere una reale coscienza. Con questi presupposti l’amministrazione comunale di Santa Maria Capua Vetere guidata dal sindaco Antonio Mirra, in sinergia con la Cooperativa Eva, l’Isola di Arturo e le istituzioni scolastiche della città, ha organizzato una giornata di incontri, dibattiti, convegni e tanta cultura. L’appuntamento è previsto per venerdì 25 novembre presso il Teatro Garibaldi la cui facciata, per l’occasione, sarà illuminata di arancione (colore simbolo scelto dall’Onu per un futuro senza violenza). Per l’evento, a livello cittadino, si è scelto come titolo “Le farfalle tornano a volare” per ricordare il nome in codice (Mariposas, appunto farfalle) che le sorelle Mirabal usarono durante l’opposizione al regime di Trujillo.
“Con grande attenzione al tema abbiamo deciso di organizzare, nei dettagli, una giornata dedicata sia alla prevenzione che alla sensibilizzazione. Per questo - hanno dichiarato il sindaco Antonio Mirra e l’assessore alle Pari opportunità Rosida Baia - ci siamo rivolti principalmente alle scuole cittadine, che hanno partecipato con estremo entusiasmo, affinché, parallelamente al quotidiano lavoro che svolgono le famiglie di tutti i ragazzi, da un lato le giovani studentesse vengano educate a “riconoscere” la violenza e, dall’altro, ai giovani venga impartita la cultura del rispetto. Prevenzione quindi ma anche sensibilizzazione, attraverso racconto ed esibizioni artistiche, perché l’intera cittadinanza deve aprire gli occhi su quella che risulta essere a tutti gli effetti una piaga sociale”.

IL PROGRAMMA - Teatro Garibaldi

Ore 9.00 - 13.00
Saluti del sindaco di Santa Maria Capua Vetere Antonio Mirra
Intervento di Francesco Orlando - L’Isola di Arturo Onlus
Intervento di Emanuela Bove - Centro antiviolenza Aradia/Coop EVA
Declamazione di poesie con coreografie ed opere pittoriche a cura degli alunni della scuola media ‘Carlo Gallozzi’
Esibizione artistica a cura degli alunni della scuola media ‘Alessio Simmaco Mazzocchi’ - Canzone ballata di Fiorella Mannoia ‘Quello che le donne non dicono’, poesie e riflessioni sul tema
Brano musicale composto da Enzo Gragnaniello per Mia Martini dal titolo ‘Donna’, eseguito dagli alunni della scuola media ‘Raffaele Uccella’ con l’accompagnamento dell’orchestra composta dagli studenti
Recitazioni ed estemporanea di pittura con sottofondo musicale dal titolo ‘Gli uomini contro la violenza sulle donne’ a cura degli alunni del Liceo Classico ‘Cneo Nevio’
‘Lettere persiane di Montesquieu’ - ‘Le lettres Persanes: lettera CLXI di Roxanne e Usbek’: recitazione e ballo a cura degli alunni del Liceo Linguistico
Cortometraggio dal titolo ‘Le rose di cui non vedevo le spine’ e dipinti su tela a cura degli alunni del Liceo Artistico
‘Malamore’: video realizzato a cura degli alunni del Liceo Scientifico
‘Il mostro dorme accanto a te!’: cortometraggio a cura degli alunni dell’Istituto Tecnico Geometri
Ore 19.30
Intervento di Francesco Orlando - L’Isola di Arturo Onlus
Estratto dello spettacolo ‘Impulso Movente’ messo in scena dalla compagnia ’The Event DanceArtFactory’ con la collaborazione del ‘DramaLab’. Coreografie di Rossana Merola e Salvatore Affinito, regia di Rosario Copioso
‘La busta cilestrina’, liberamente tratto da uno studio su Luigi Pirandello ‘Sei personaggi in cerca d’autore’ adattamento a cura di Antonella Rossetti con Germana Saccardi e Antonella Rossetti. Regia di Antonella Rossetti. Interventi musicali a cura di Luciano Spinelli, flautista.
Presenti in sala dipinti di Teresa De Cristofaro
Concerto musicale a cura della band ‘0823’
Presenta Luigi Cinone


martedì 1 novembre 2016

Teatro Garibaldi. Santa Maria Capua Vetere cartellone 2016/17





Isa Danieli che inaugurerà la stagione il prossimo 4 novembre con l’opera “Serata d’amore”,
Vincenzo Salemme in “Una festa esagerata” (19 novembre),
Rocco Papaleo e Giovanni Esposito in “Buena onda” (14 dicembre),
Peppe Barra in “La cantata dei pastori” (21 gennaio 2017),
 Federico Salvatore in “Sono apparso a San Gennaro” (4 febbraio),
Biagio Izzo in “Bello di papà” (14 febbraio),
Massimo Ranieri in “Teatro del porto” (20 febbraio),
Serena Autieri in “Diana e Lady D” (17 marzo),
 Ascanio Celestini e Gianluca Casadei in “Laika” (25 marzo).

“Al tradizionale cartellone, per il quale si è deciso di puntare sulla qualità degli artisti che andranno in scena – ha dichiarato il sindaco Antonio Mirra – abbiamo rilanciato dopo tanti anni il “Teatro Ragazzi”. Una rassegna dedicata esclusivamente alle generazioni del domani e che vedrà la partecipazione dei bambini delle scuole elementari sammaritane ai quattro appuntamenti mattutini, a loro specificamente destinato, della rassegna teatrale 2016/17. Si tratta di un ulteriore piccolo passo finalizzato a favorire la proposta culturale tra i cittadini del futuro”. Il programma del “Teatro Ragazzi”, che rientra nella rassegna “Primi Applausi”, prevede l’allestimento di due rappresentazioni (articolate in quattro giorni) consigliate ad un pubblico di età compresa tra i 6 ed i 10 anni.
 Il cartellone dedicato propone:
 “Il piccolo principe” (6/7 dicembre 2016) e “Il tenace soldatino di piombo” (febbraio 2017).
 I seguenti spettacoli andranno in scena di mattina. Le rappresentazioni previste invece dal programma tradizionale avranno inizio alle ore 21.00 nei giorni feriali e alle ore 18.30 nei giorni festivi. Per info e costi è possibile consultare la sezione dedicata sul sito istituzionale del Comune.

sabato 1 ottobre 2016

Edizioni Spartaco

S. Maria CV (ce) via Martucci



L’editore è un artigiano delle parole. A lui tocca scegliere la materia prima e trasformare una bozza in libro. Pubblicare libri impone delle responsabilità: verso l’autore, il quale dona la parte più intima di sé a chi lo legge ed è importante che siano in tanti a farlo; verso il lettore, che merita il cibo più nutriente per la sua mente e il suo spirito. Pubblicare libri risponde all’esigenza più profonda di condividere pensieri, sentimenti, soprattutto idee, ed è senza dubbio un bel mestiere perché frequentare scrittori del passato e del presente, frequentare la letteratura quotidianamente aiuta a capire come gira il mondo, molto più di quanto non faccia l’aggiornarsi sui fatti di cronaca.
Edizioni Spartaco è nata nel 1995 a Santa Maria Capua Vetere: l’avventura è cominciata con quella che per decenni è stata l’unica guida della città, nonostante il formato sia diventato tascabile e il prezzo più economico. Dal 2003 ha solcato il mare della distribuzione nazionale, un oceano irto di insidie, infestato dai mostri sacri dell’editoria, bastimenti più forti economicamente e più potenti per tradizione e autorevolezza presso i media, capaci di pubblicare opere immortali oppure di scivolare sull’acqua con leggeri bestseller dalla vita intensa ma breve. Una piccola casa editrice, una casa editrice del Sud, una casa editrice di Terra di Lavoro (e nemmeno di Caserta centro) deve avere più coraggio: come il capitano MacWhirr di Conrad, deve affrontare il tifone che le fa sfiorare il baratro ogni volta, deve tenere duro e andare avanti. Anzi, non deve, il bello sta nella sfida, nello scegliere di ritagliarsi uno spazio di libertà, complici gli autori che meglio e con più efficacia riescono a raccontare, a dire, a comunicare. E non ti va di fallire un progetto così bello, perché “incominciando col gustare un po’ di libertà, si finisce per volerla tutta”. Lo ha detto Errico Malatesta, anche lui nato a Santa Maria Capua Vetere. Edizioni Spartaco, di Malatesta, ha pubblicato l’Autobiografia mai scritta. Ricordi (1853-1932), a cura di Piero Brunello e Pietro Di Paola, edito anche in Germania dalla casa editrice Nautilus Frug Schrift, alla quale sono stati venduti i diritti.

sabato 3 settembre 2016

Street Food Festival



Il 10 e l'11 Settembre, presso la Villa Comunale di Santa Maria Capua Vetere, si terrà la seconda edizione dello Street Food Festival.
L'associazione I Love SMCV trasformerà la città nel fulcro della buona cucina e del divertimento.

  • 10 Settembre - Direttamente dal palcoscenico di Made in Sud, i comici Gigi e Ross e Paolo Caiazzo.
  • 11 Settembre - Da non perdere l'appuntamento con il comico Biagio Izzo
Ingresso Libero.

ATTENZIONE 
causa previsioni meteo l'evento è stato posticipato a
 sabato 24 e domenica 25 settembre 2016

giovedì 4 agosto 2016

Il Satiro in riposo



Il Satiro in riposo di Prassitele: una nuova replica dall'antica Capua (Santa Maria Capua Vetere) di Prassitele: una nuova replica dall'antica Capua    

Nell'autunno del 2002  il sottosuolo di Santa Maria Capua Vetere, così generoso nella restituzione delle testimonianze della lunghissima vita dell'antica Capua, ha permesso di recuperare una replica in marmo, pressoché completa della statua del Satiro in riposo, il cui prototipo viene concordemente attribuito a Prassitele: un'altra attestazione dell'alto livello di vita di quella città che per lunghi secoli, e fino alla tarda antichità, mantenne un ruolo primario nell'economia e nella vita culturale della Campania.
Grazie a questa statua esposta ora nel museo di S. Maria C.V. la citttà potrà riconoscere anche attraverso un'opera in marmo uno dei segni dell'attività artistica fiorente nel lunghissimo periodo romano, dopo che le sculture a figura intera rinvenute nel XX secolo le sono state sottratte con furti e quelle recuperate prima erano state portate a Napoli fin dagli inizi del XIX secolo, o per altre vie, erano finite all'estero in Musei e Collezioni.

mercoledì 6 luglio 2016

IL DEMIURGO presenta "ROMEO & GIULIETTA" alla REGGIA DI CASERTA



In occasione del quattrocentesimo anniversario della morte di William Shakespeare Il Demiurgo porta in scena alla Reggia di Caserta, il 16 luglio, il 6 e 27 agosto, "Romeo e Giulietta" di William Shakespeare, una delle opere più note e significative del più importante drammaturgo della cultura occidentale
Lo spettacolo è stato presentato, dal 10 al 12 giugno, nella cornice di Civita di Bagnoregio, la famigerata "città che muore", con un enorme successo di pubblico che ha portato a un sold out per tutte le repliche delle tre sere. Lo spettacolo sbarca, quindi, in Campania, e sarà realizzato in maniera originale e coinvolgente: coinvolgerà il pubblico in una dimensione altra, catapultandolo nelle vicende dei Montecchi e dei Capuleti, portandolo a vivere in prima persona la faida che insanguina la Verona cantata dalla penna del Bardo Immortale. Gli spettatori potranno muoversi coi personaggi creati da Shakespeare, danzare con loro, seguirne le alterne vicende in prima persona, il tutto in una delle cornici più belle al Mondo: la Reggia di Caserta. La messa in scena dell'opera è stata possibile anche grazie al contributo e alla collaborazione dell'associazione Amici della Reggia di Caserta.
La regia è stata affidata ancora una volta a Francescoantonio Nappi che ne ha curato anche l’adattamento insieme ad Emilia Esposito. Le musiche sono state scelte da Emilia Esposito ed eseguite dalla soprano Ester Esposito , dal violoncellista Luigi Visco e dal flautista Antonio Ferraro . La scenografia è a cura di Filomena Mazzocca  e di Emilia Esposito mentre la coreografia d'arme è realizzata grazie alla collaborazione con la compagnia "La Rosa e La Spada" e curata da Marco De Filippo, maestro d'arme tra i più noti e stimati in Italia. I costumi, realizzati con assoluto rigore storico, sono curati da Artinà, di Monica Fiorito.
Il cast è di prim'ordine: Romeo e Giulietta sono interpretati, rispettivamente, da Roberto Matteo Giordano, attore campano formatosi alla "London Drama School", attivo sia in italia che nel Regno Unito, dove ha lavorato con le compagnie Chaplins, Working Space Theatre  e Tickled Pink, e Giuliana Ciucci, giovanissima attrice napoletana formatasi al Teatro Elicantropo. Nel ruolo di Mercuzio, invece, recita Franco Nappi, che affianca all'onere della regia l'interpretazione di uno dei personaggi più complessi e affascinanti della storia del teatro. Benvolio sarà interpretato dal napoletano Massimo Polito, mentre il romano Giulio Clerici interpreterà Tebaldo. Nel cast vi sarà la presenza di uno zoccolo duro di "veterani" che fin dalla prima ora partecipano agli spettacoli de Il Demiurgo: Daniele Acerra, Ferdinando Nappi, Salvatore Grasso, Marina Andeloro. Da segnalare la presenza dei napoletani Roberto Ingenito (frate Lorenzo)e Nello Provenzano (Capuleti), due attori esperti e talentuosi già noti agli appassionati di teatro campani. Completano il cast il romano Cristian Pagliucchi (il Principe) e l'italo francese Milca Lemasle.


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mercoledì 8 giugno 2016

Un'Estate da Re



dal 4 all'11 luglio 2016, si avrà Un' Estate da Re, ciclo di appuntamenti di musica lirico-sinfonica ospitati nella speciale location della Reggia di Caserta.
In programma, la Sinfonia n. 9 di Ludwig Van Beethoven, diretta da Antonio Pappano con l'Orchestra ed il Coro dell'Accademia di Santa Cecilia ed il Nabucco di Giuseppe Verdi diretto da Daniel Oren.
Antonio Pappano /Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
La celeberrima Sinfonia dell'Inno alla Gioia, verrà eseguita dall'Orchestra e dal Coro di Santa Cecilia diretti da Antonio Pappano. L'appuntamento è per lunedì 4 luglio, alle ore 21 nel meraviglioso cortile della Reggia di Caserta.
Seguirà poi il Nabucco. L'opera "Risorgimentale" di Giuseppe Verdi fa il suo debutto a Caserta sotto la direzione del Maestro Daniel Oren. Due le serate in programma: venerdì 8 e lunedì 11 luglio, sempre alle ore 21. Leo Nucci sarà protagonista nel ruolo del titolo.

giovedì 2 giugno 2016

Terrae motus a Caserta

nuovo allestimento della mostra "Terrae Motus" nella Reggia di Caserta

Andy Warhol, Robert Mapplethorpe, Michelangelo Pistoletto, Jannis Kounellis e Mimmo Paladino sono solo alcuni nomi dei grandi artisti che potrete ammirare alla Reggia di Caserta.
Dopo più di 30 anni dal terremoto che colpì la Campania e la Basilicata viene proposta per la prima volta nei nuovi ambienti del Palazzo Reale l'intera collezione, un percorso inedito tra più di 70 opere commissionate dal grande gallerista napoletano Lucio Amelio al fine di rispondere con vitalità ed energia positiva al tragico evento.
La Collezione Terrae Motus, costituita dopo il sisma del 23 novembre 1980 che devastò Campania e Basilicata, nasce per iniziativa e lungimiranza del gallerista napoletano Lucio Amelio. La Collezione, si snoda nelle stanze del meraviglioso Appartamento settecentesco, dove occupa uno spazio espositivo di sedici sale e ospita trentasei opere di maestri dell'arte contemporanea come Miquel Barcelò, Andy Warhol, Keith Haring, Mimmo Palladino, Ernesto Tatafiore e Sergio Fermariello.

venerdì 13 maggio 2016

I candidati alle elezioni comunali 2016 di S. Maria C. V.




CANDIDATO SINDACO
CAPITELLI RINO 
 
Movimento delle Libertà

Enrico Santillo, Francesco Cristillo, Arcangelo Merola, Ottavio Della Valle, Concetta Di Felice, Angelo Casertano, Aldo MIgliozzi, Michele Boccolato, Emma Pascale, Alessia Anna Cipullo, Anna Talento, Raffaella Errico, Emanuela Zaccaro, Renato Pernice, Carlo Bianco, Giuseppe Monaco, Daniela Lassandro, Nicola De Mari, Vincenzo Cioffi, Erminio Martucci, Nicola Lamberti, Antonio Gicco, Davide Olivo, Emilio Barbato

Forza Santa Maria Capua Vetere
Daniele Iodice, Bernardo Merola, Marco Buono, Alfredo Comune, Simmaco Busico, Pasquale Moronese, Rosaria Della Valle, Gianluca Sorà, Irene D'Ambrosio, Ettore Valentino, Francesca Adinolfi, Alessandro Ventrone, Antonietta D'Angelo, Francesco Petrella, Gianluca Natale, Debora Munno, Luisa Cappa Spina, Angelica Cappabianca, Luigi Sticco, Gennaro Oliviero, Arnaldo Ernesto Pedana, Giovanni Nespoli, Gerardo Capitelli, Giuseppina Pennacchio

S. Maria C.V. UNICA
Nicola Di Donato, Mario Merola, Ennio Carrillo, Valerio Varone, Davide Palazzo, Giuseppe Busico, Rodolfo Funiciello, Bruno Palma, Mauro Pepe, Antonio Delfino, Salvatore Russo, Francesco Domenico Cecere, Paolo Sbordone, Ottavio Mario La Cioppa, Gennaro Cappabianca, Michele Avanzi, Francesca Di Biase, Antonia Ferraro, Emanuela Angelino, Rosanna Visconti, Maria Agnese Cipullo, Silvana Valbusana, Daniela Rengone, Sabina Barone

Lega per l'Italia
Giovanni Boccolato, Assunta Pascale, Rosa Vastano, Raffaella Errico, Giuseppina Aversano, Mario Zaccariello, Donato Ragozzino, Augusto D'Auria, Domenico Raucci, Francesca Ianniello, Alessandro Della Valle, Luigi Padricielli, Mario Romeo, Vincenzo Carbone, Caterina Giordano, Mattia Santoro, Francesco Apisa


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CANDIDATO SINDACO
DE BERNARDO TERESA


MOVIMENTO 5 STELLE
Angelo Alfano, Marilena Angelini, Daniele Augimeri, Silvia Cauli, Flavio Doria, Domenico Garofalo, Pasquale Marino, Daniela Merola, Domenico Merola, Luigi Munno, Giuseppe Pascale, Vittoria Pasquariello, Angelo Polito, Attilio Rispoli, Giovanni Rossi, Anna Tufaro, Anna Ventrone.



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CANDIDATO SINDACO
MEROLA PASQUALE


Leoni di Italia
Massimo Ambrosino, Francesca Angarella, Eleonora Barbato, Vincenzo Basile, Edoardo Bucchignani, Nicoletta Campanale, Giovanni Casavecchia D'Amico, Brigida Celato, Giovanni Celato, Paola Di Chiara, Giuseppe Esposito, Preziosa Lombardi, Ornella Mainiero, Alberto Merola, Luca Merola, Salvatore Merola, Concetta Monaco, Mariangela Motta, Massimiliano Nacca, Claudio Sicilliano, Ferdinando Silvestri, Luigi Spatafora, Luigi Speciale, Elpidio Valentino


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CANDIDATO SINDACO
MIRRA ANTONIO


AmiAmo
Pierpaolo Alabiso, Sabrina Alessio, Sara Aloi, Aldo Capitelli, Igino Cappabianca, Gianfranco Corvino, Edda De Iasio, Renato Delle Femine, Pasquale Esposito, Danilo Feola, Davide Fumante, Fabio Ienco, Tiziana Laurano, Ilaria Madonna, Ignazio Maiorano, Antonietta Merola, Francesco Merola, Maria Munno, Salvatore Nardiello, Aniello Piccirillo, Valeria Piccirillo, Gianfranco Sagliocco, Gianluca Seghizzi, Giuseppe Sparaco

Impegno Comune
Luigi Bove, Paolo Busico, Laura Catalioti, Antonio Cipullo, Marco Cirella, Valerio Di Felice, Ketty Gennuso, Vincenzo Ianniello, Alessandro Maffei, Roberta Masciandaro, Clementina Mocerino, Giovanni Munno, Leopoldo Panice, Rosalba Papa, Luca Perna, Francesco Petrella, Domenico Pigrini, Alma Pisani, Debora Principio, Virginia Sigari, Giuseppe Simeone, Luigi Simonelli, Gerardo Gerardo, Armando Zigurella

Terra Libera

Agnese Adinolfi, Pasquale Alabisio, Renato Aran, Giuseppe Avenia, Agostino Baldassarre, Nicola Bovienzo, Maurizio Cecere, Giovanna Crispino, Veronica De Luca, Pasqualina Gravina, Sergio Grillo, Mariapia Iannone, Silvana Ienco, Maria Mascolo, Michele Merola, Elisabetta Milone, Biagio Mingione, Antonio Orlando, Andrea Pagano, Gustavo Pugliese, Mariagabriella Santillo, Sabato Smimma, Enzo Domenico Spina, Lucia Antonella Zona.

Movimento Sammaritano
Massimiliano Fusco, Diego Guerriero, Pietro Apollonio, Francesco Amato, Rosa Barbato, Antonio Bidello, Antonio Carrillo, Anna Caruso, Antonio Chirico, Giovanni Pietro Crocetta, Luigi De Caprio, Giuseppe Di Sette, Gabriele Gaudino, Maria Marino, Angela Melise, Agostino Munno, Maria Raucci, Emiliana Rauso, Paola Ricci, Lorenzo Talente, Mario Tommasino, Andrea Vastano, Luigi Colandrea, Antonietta Venturelli

ORA
Domenico Aversano Stabile, Massimo Buonavolontà, Barbara Beato, Giuseppe Bernuzzi, Arturo Bolognese, Giovanni Cantiello, Francesco Cembalo, Renzo Carusone, Maria Daniela Cucco, Elpidio D’Addio, Immacolata Di Giovanni, Sara Ferraro, Stefania Gagliardi, Franco Giammarino, Angelo Martucci, Salvatore Mastroianni, Carmen Mercone, Pasquale Orlando, Ermanno Palumbo, Anna Parziale, Ciro Ragucci, Valeria Serpico, Lucia Simone, Carmine Vazza

Noi Sammaritani

Carmine Munno, Anna Teresa Marcone, Virgilio Monaco, Annacristina Ferraro, Girolamo Iorio, Sarah Ienco, Michele Sautariello, Carmela Caserta, Marco Merola, Isabella Iovinelli, Roberto Finelli, Filomena Liardo, Paolo Fabozzi, Luisa Scaffa, Giuseppe De Lucia, Domenico Troise, Umberto Mastellone, Antonio Bifone, Angelo Albano

Uniti per Esistere
Vincenzo De Felice, Pasquale Cipullo, Rossana Monaco, Andrea Giannetti, Rosaria Boffelli, Giuseppe Nardiello, Andrea Cosenza, Nicola Bonavolontà, Rosa Tavano, Guido Veneri, Patricia Santella, Mario Claudio Tafuri, Roberta De Paris, Sonia Laura Santoro, Valentina Farina, Carmela Infante, Maria Laura Busico, Francesca Fantasma, Raffaele D’Amore

Il Girasole
Giuseppina Papale, Ilaria Santonastaso, Giuseppe De Lucia, Gaetano Signore, Carmela Diodato, Vincenzo Mercantile, Giuseppe Settembrini, Clementina Cardella, Leila Martucci, Michele Mele, Rosa Santillo, Giuseppe Barbato, Mariarita D’Amore, Palmieri Alessandro Di Toro, Teresa Martino, Vincenzo Arena, Antonio Costantino, Damiano Abbate

Socialisti e Riformisti
Fabrizio Busico, Gaetano Capitelli, Luigi Caricchio, Domenico Cinotti, Paolo Cocchiaro, Francesco Comune, Mariano De Luca, Elda De Nicola, Maria Di Monaco, Paola Durante, Caterina Grasso, Luigi Guarino, Stefano Iorio, Vincenzo Motta, Francesco Petrella, Luigi Alessandro Rinaldi, Carlo Russo, Anna Sepolvere, Giovanni Talento, Marina Ursini, Martino Valiante, Pasquale Zacchia, Assunta Zito, Carmela Zito

Svolta Popolare
Edoardo Giovanni Aprea, Pasquale Andreozzi, Katia Angelino, Gennaro Barbato, Vincenzo Carfagna, Silvio Cittadini, Nicola Cosenza, Umberto D’Amico, Paolo De Riso, Gerardo Di Vilio, Fabio De Lucia, Brigida Della Monica, Barbara Gaudiano, Valentina Gravante, Anna Maria Iaculo, Valentina Iorio, Bernardino Mastroianni, Matrona Grazia Monaco, Pasquale Papale, Francesco Russo, Loredana Saccone, Amelia Valletta, Claudio Ventriglia



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CANDIDATO SINDACO
PAPPADIA UMBERTO


Partito democratico
Pasquale Ciarmiello, Daniela Buscetto, Andrea Bomenuto, Giovanni Calabrò, Rosario Capitelli, Filippo Chiariello, Claudia Cipullo, Maria Teresa De Cristofaro, Antimo De Luca, Stefania Del Giacomo, Umberto DI Martino, Francesco Rosario Di Nardo, Mafalda Ferrara, Matteo Francese, Maria Grimaldi, Umberto Mauro, Gianluca Merola, Laura Pappadia, Filippo Santoro, Salvatore Sica, Katia Stellato, Antonella Tafuri, Fiorella Verona, Roberta Vollero

Italia dei Valori

Michele Spina, Oriana Ersilia Arciprete, Luigi Arnoldo, Salvatore Ascione, Sergio Bianco, Francesco Bucciero, Giuseppina Castaldo, Maria Antonia Cecere, Ilaria Di Cintio, Filomena Diglio, Paolo Ferreri, Angelo Gifuni, Anna Lisa Iannotta, Veronica Maisto, Rosetta Mastroianni, Maria Mazza, Valeria Palumbo, Valentina Pappacena, Enrica Pennacchio, Vincenzo Santagata, Francesco Vavuso, Michelina Veneziano, Gianluigi Verolla, Vittorio Viggiano

Pappadia sindaco
Michele Aiezza, Alberto Barricelli, Pasquale Cipullo, Assunta de Gennaro, Maria Pia Di Donato, Gaetano Di Monaco, Lorenzo Ferillo, Giovanni Gravina, Claudio Grillo, Pasquale Grimaldi, Generoso Iodice, Rita Iorio, Giancarlo Luongo, Massimo Merola, Carmelina Micco, Marisa Nella Bellisaria Mirra, Giovanni Francesco Panariello, Arcangelo Papale, Maria Giovanna Pellegrino, Pierfrancesco Piccerillo, Pietro Russo, Francesco Salemme, Lucia Villano


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CANDIDATO SINDACO
STICCO ELIO


Lo Specchio
Pasquale Ventriglia, Antonio Di Salvia, Ada Garzillo, Oreste Di Girolamo, Maddalena Merone, Francesco Russo, Sara Di Sano, Nicola Cipolla, Maria Rosaria Purcaro, Roberto Norillo, Ermelinda Aulicino, Giovanni Cecere, Elisabetta D'Isa, Franco Ciarmiello, Santina Rubino, Fabrizio Rotondo, Teresa Parillo, Nicola Pizzonia, Antonella Fusco, Carmine Procida, Anna Mastellone

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CANDIDATO SINDACO
UCCELLA LEONARDI MARIA

Balena Bianca
Raffaele Cappabianca, Lucia Ariani, Angelo Bonavolontà, Marisa Comunale, Andrea Costa, Rita Costanzo, Massimiliano De Nicola, Gianni Fabozzi, Marianna Ferrante, Raffaele Iorio, Ciro La Ferrara, Ciro Loreto, Giovanni Marino, Anna Masucci, Luigi Merola, Mariella Papale, Anna Pepe, Pietro Petriccione, Antonio Rauso, Caterina Raucci, Anna Taccone, Lucio Signore, Sebastiano Vaiano, Rosario Luigi Russo

Forza Italia

Valentina Cavalleri, Federico Ianniccilli, Gabriele D’Addio, Anna Sannino, Antonio Capitelli, Michele  De Felice Monaco, Rosetta Mirra, Vincenzo Fabozzi, Teresa Piccirillo, Aldo Mattucci, Ornella Verrillo, Pasquale D’Angelo, Anna Del Gaudio, Gianfranco Marra, Angela Catania, Antonio Cecere, Clementina Striano, Giovanni Bevilacqua, Giovanni Cantiello, Giovanni Comunale, Vincenzo Mauro, Silvio Munerotto, Carmine Palma, Gennaro Papale

Prima la città
Emilio Maddaluna, Maria Limardi, Rosario Graziano, Anna Rosso, Clemente Tecchia, Rossella Castelletti, Carmine Spina, Giovanna Parise, Angelo Cecere, Luigina Del Bene, Salvatore Leonini, Maria Rosaria Cesarano, Pasquale Maiello, Alessandra Di Rienzo, Emanuele Gallo, Francesca Piccolo, Salvatore Artonisio, Anna Maria Ragnino De Nicola, Michele Di Giacomo, Assunta Cipullo, Mario Martinelli, Massimo Ambrosini, Fabio Federico, Ferdinando Fusco

Democrazia Cristiana
Vittorio Migliaccio, Gianluigi Iannotta, Antonella Canalonga, Massimo Cappabianca, Giuseppe Di Rienzo, Andrea Cosenza, Rita Di Vico, Domenico Palladino, Anna Del Vecchio, Domenico Sorbo, Francesca Bianco, Nicomede Di Crescenzo, Floriana Celestina Castiello, Anna Teresa Gemowine Wester, Michele Moschese, Fiore Santangelo, Olimpia Marcone, Gaetano Arzillo, Luigi Santacroce, Eugenio Bovenzi, Angela Mazzarella, Cristian Biasin, Simmaco Ragozzino, Franca Maisto

Udc

Gaetano Rauso, Antonio Dentice, Giuseppe Raucci, Aniello Ienco, Alessandra Zazzaro, Antonio Franchino, Maddalena Privato, Giuseppe Bevilacqua, Eduardo D’Onofrio, Antonella Abbatematteo, Natalina D’Andrea, Fortuna Palia, Antonio Di Caprio, Umberto Luni, Assunta Frasso, Alessandra De Crescenzo, Domenico Russo, Assunta Masucci, Francesco Mancino, Prospero Cecere, Domenico Piscopo, Stefania Cecere, Caterina Lamantia, Alessio Di Ronza.

domenica 1 maggio 2016

1° maggio



La Festa del lavoro o dei lavoratori ha una lunga tradizione. Il Primo maggio nasce infatti a Parigi il 20 luglio del lontano 1889.
L’idea venne lanciata durante il congresso della Seconda Internazionale, che in quei giorni era riunito nella capitale francese. Durante i lavori venne indetta una grande manifestazione per chiedere alle autorità pubbliche di ridurre la giornata lavorativa a otto ore.
PERCHÉ IL 1° MAGGIO. La scelta della data non fu certo casuale: si optò per il 1° maggio perché tre anni prima, nel 1886, un corteo operaio svoltosi a Chicago era stato represso nel sangue. A metà del 1800, infatti, i lavoratori non avevano diritti: lavoravano anche 16 ore al giorno, in pessime condizioni, e spesso morivano sul luogo di lavoro. Il 1° maggio 1886 fu indetto uno sciopero generale in tutti gli Stati Uniti per ridurre la giornata lavorativa a 8 ore. La protesta durò 3 giorni e culminò, il 4 maggio, col massacro di Haymarket: una vera e propria battaglia in cui morirono 11 persone.

lunedì 4 aprile 2016

Capys



Capys è, secondo la mitologia romana, il settimo dei mitici re albani o re di Alba Longa. Sempre secondo questa, egli sarebbe figlio di Atys e padre di Capeto ed inoltre avrebbe regnato sul trono di Alba Longa per 28 anni, probabilmente dal 965 a.C. al 937 a.C..
Fu inoltre lui, a fondare la città di Capua (il cui territorio ora corrisponde ai comuni casertani di Santa Maria Capua Vetere, San Prisco e Curti), ricca e fiorente città della pianura campana, la cui sorte si decise nel corso della seconda guerra punica, quando decise di schierarsi contro Roma, al fianco di Annibale, che porterà alla perdita della sua indipendenza.
Secondo le fonti Romane, in lingua etrusca la parola "Capys" significava 'sparviero' o 'falco' (o forse 'aquila' o 'avvoltoio').

lunedì 14 marzo 2016

L’Urbanistica di Salvatore Costanzo: focus territoriale sul casertano





Si terrà a breve nella sede del Palazzo della Provincia di Caserta (Sala Consiliare) la presentazione del libro dell’architetto e storico dell’arte Salvatore Costanzo, URBANISTICA IN TERRA DI LAVORO. Dai segni del passato ai modelli insediativi del presente (Giannini Editore, Napoli 2016, pp. 520). Ad annunciarlo il Presidente dell’Associazione “Vanvitelli” di Caserta, Aldo Maria Pagella, che ci informa sulle nuove iniziative culturali promosse dall’associazione per l’anno 2016.
Il libro di Costanzo - dedicato alla memoria del Soprintendente Gian Marco Jacobitti che nel lontano 1988 tenne a battesimo il primo studio di Architettura dell’autore – evidenzia contenuti storici, topografici e urbanistici che si muovono tutti in una precisa direzione: rendere accessibile ad un vasto pubblico un quadro di informazioni geo-politiche, culturali, sociali accertate sulle componenti principali dei diversi modelli insediativi di città di Terra di Lavoro considerate e studiate come sedi di aggregazioni umane, elaborandone la storia urbana e interpretandole attraverso concrete dinamiche culturali. Oltre a propagandare e diffondere un indirizzo innovativo dell’evoluzione dell’area casertana, il saggio del prof. Costanzo riesce a dare un’attenta chiave di lettura delle sedimentazioni storiche e una moderna concezione per la conoscenza e valorizzazione dei luoghi, in rapporto simbiotico tra Città e Territorio. Nello specifico, si tratta di una densa ed impegnativa ricerca i cui testi si avvalgono di una ricca documentazione archivistica e iconografica, ai quali si associano i pregi di una meticolosa disamina divulgativa. Vengono considerati aspetti del territorio in età antica e le loro evidenze archeologiche, mettendo in luce i capisaldi più importanti dell’organizzazione dei luoghi e della topografia geometrica di alcuni significativi insediamenti e tessuti urbani.
Una considerazione a parte merita la sezione delle “Appendici” del libro, costituita da un’accurata rassegna documentaria ed illustrativa di quegli ambiti territoriali che nel 1860, facevano ancora parte dei vari Circondari della provincia di Terra di Lavoro, e che oggi ricadono fuori dall’odierno comprensorio casertano. Si tratta di contesti ambientali e urbanistici che - all’indomani del 1861 e fino al 1927 – costituivano la Terra di Lavoro. Innumerevoli immagini e disegni planimetrici documentano la stratificazione storica di questi luoghi, ma anche la loro esclusione dai confini della neo-costituita provincia di Caserta nel 1945 (si vedano, ad esempio, i centri urbani di San Germano, attuale Cassino; Formia, nata dall’unione dei comuni di Castellone e Mola di Gaeta; Gaeta, Sora, Isola del Liri, Fondi, Nola, Venafro; i comuni delle Isole Ponziane, quelli della valle Caudina e Telesina ecc.).  
Il volume – che si presenta in una veste grafica pregevolissima – per la ricchezza e le peculiarità delle tematiche proposte, costituisce uno straordinario “continuum” narrativo dei diversi profili su contesti territoriali e nuclei insediativi della Campania settentrionale,  trattati nelle precedenti pubblicazioni dall’arch. Costanzo, tali da aiutare il lettore in maniera assai efficace a fissare nella memoria i nessi fondativi dell’evoluzione e trasformazione dell’attuale provincia di Caserta.

venerdì 11 marzo 2016

Ambasciatore John Phillips



Sabato 9 Gennaio 2016, il Vulcano Solfatara di Pozuoli (na) ha ospitato la delegazione americana guidata dall'Ambasciatore degli Stati Uniti d'America John Phillips che aveva precedentemente visitato la sede operativa di ricerca e monitoraggio dell’Osservatorio Vesuviano dove il direttore, Giuseppe De Natale, aveva ampiamente illustrato la situazione del vulcanesimo campano.
L'incontro, svoltosi in un clima di grande cordialità, ha consentito ai rappresentanti del Governo degli Stati Uniti d'America di esplorare il cratere del Vulcano, soffermandosi alla Bocca Grande.
L'Ambasciatore Phillips, appassionato di geologia, è restato affascinato dalla bellezza del luogo e dai potenti getti di vapore della principale fumarola della Solfatara.

sabato 13 febbraio 2016

San Valentino




La favola di Amore e Psiche affascina ancora migliaia d’innamorati, allora ripercorriamo per San Valentino questa storia meravigliosa.
Psiche, una bellissima fanciulla che non riesce a trovare marito, diventa l'attrazione di tutti i popoli vicini che le offrono sacrifici e la chiamano Venere (o Afrodite). La divinità, saputa l'esistenza di Psiche, gelosa per il nome usurpatole, invia suo figlio Eros (o Cupido) perché la faccia innamorare dell'uomo più brutto e avaro della terra e sia coperta dalla vergogna di questa relazione, ma il dio sbaglia mira e la freccia d'amore colpisce invece il proprio piede ed egli si innamora perdutamente della fanciulla. Intanto, i genitori di Psiche consultano un oracolo che risponde:
« Come a nozze di morte vesti la tua fanciulla ed esponila, o re, su un'alta cima brulla. Non aspettarti un genero da umana stirpe nato, ma un feroce, terribile, malvagio drago alato che volando per l'aria ogni cosa funesta e col ferro e col fuoco ogni essere molesta. Giove stesso lo teme, treman gli dei di lui, orrore ne hanno i fiumi d'Averno e i regni bui. (IV, 33) »
Psiche viene così portata a malincuore sulla cima di una rupe e lì viene lasciata sola. Con l'aiuto di Zefiro, Cupido la trasporta al suo palazzo dove, imponendo che gli incontri avvengano al buio per non incorrere nelle ire della madre Venere, la fa sua; così per molte notti Eros e Psiche bruciano la loro passione in un amore che mai nessun mortale aveva conosciuto; Psiche è prigioniera nel castello di Eros, legata da una passione che le travolge i sensi.
Una notte Psiche, istigata dalle sorelle, che Eros le aveva detto di evitare, con un pugnale ed una lampada ad olio decide di vedere il volto del suo amante, nella paura che l'amante tema la luce per la sua natura malvagia e bestiale. È questa bramosia di conoscenza ad esserle fatale: una goccia d'olio cade dalla lampada e ustiona il suo amante:
« … colpito, il dio si risveglia; vista tradita la parola a lei affidata, d'improvviso silenzioso si allontana in volo dai baci e dalle braccia della disperata sposa (V, 23) »
Fallito il tentativo di aggrapparsi alla sua gamba, Psiche straziata dal dolore tenta più volte il suicidio, ma gli dei glielo impediscono. Psiche inizia così a vagare per diverse città alla ricerca del suo sposo, si vendica delle avare sorelle e cerca di procurarsi la benevolenza degli dei, dedicando le sue cure a qualunque tempio incontri sul suo cammino. Arriva però al tempio di Venere e a questa si consegna, sperando di placarne l'ira per aver disonorato il nome del figlio.
Venere sottopone Psiche a diverse prove: nella prima, deve suddividere un mucchio di granaglie con diverse dimensioni in tanti mucchietti uguali; disperata, non prova nemmeno ad assolvere il compito che le è stato assegnato, ma riceve un aiuto inaspettato da un gruppo di formiche, che provano pena per l'amata di Cupido. La seconda prova consiste nel raccogliere la lana d'oro di un gruppo di pecore. Ingenua, Psiche fa per avvicinarsi alle pecore, ma una verde canna la avverte e la mette in guardia: le pecore diventano infatti molto aggressive con il sole e lei dovrà aspettare la sera per raccogliere la lana rimasta tra i cespugli. La terza prova consiste nel raccogliere acqua da una sorgente che si trova nel mezzo di una cima tutta liscia e a strapiombo. Qui viene però aiutata dall'aquila di Giove che vuole entrare nelle grazie di Cupido.
Eros risveglia Psiche dal sonno provocato dal dono di Proserpina, raffigurato da Anthonis van Dyck
L'ultima e più difficile prova consiste nel discendere negli Inferi e chiedere alla dea Proserpina (o Persefone) un po' della sua bellezza. Psiche medita addirittura il suicidio tentando di gettarsi dalla cima di una torre; improvvisamente però la torre si anima e le indica come assolvere la sua missione. Durante il ritorno, mossa dalla curiosità, apre l'ampolla (data da Venere) contenente il dono di Proserpina, che in realtà altro non è che il sonno più profondo. Questa volta verrà in suo aiuto Eros, che la risveglia dopo aver rimesso a posto la nuvola soporifera uscita dall'ampolla e va a domandare aiuto a suo padre.
Solo alla fine, lacerata nel corpo e nella mente, Psiche riceve con l'amante l'aiuto di Giove: mosso da compassione il padre degli dei fa in modo che gli amanti si riuniscano: Psiche diviene una dea e sposa Eros. Il racconto termina con un grande banchetto al quale partecipano tutti gli dei, alcuni anche in funzioni inusuali: per esempio, Bacco fa da coppiere, le tre Grazie suonano e il dio Vulcano si occupa di cucinare il ricco pranzo.
Più tardi nasce la figlia, concepita da Psiche durante una delle tante notti di passione dei due amanti prima della fuga dal castello. Questa viene chiamata Voluttà, ovvero Piacere.

sabato 6 febbraio 2016

Carnevale 'ncopp 'o tammurro 7^ edizione


Sabato 6 febbraio 2016 a Marcianise l’associazione culturale Radici in collaborazione con le associazioni Sant’Antuono & le Battuglie di Pastellessa di Macerata Campania, Popolo VinCanto e SCF Società Fotografica Casertana, presenta la settima edizione  di “Marcianise ‘ncopp ‘o tammurro ‘a festa ‘e carnavale” il  grande raduno spontaneo di balli, canti e suoni popolari del basso casertano.
L’evento, col patrocinio morale dell’ICHNET - Comitato per la Promozione del Patrimonio Immateriale, ha lo scopo di salvaguardare e tramandare le nostre tradizioni, infatti l’iniziativa affonda le sue radici nella più autentica tradizione carnevalesca di Marcianise e dintorni. Nel cortile dell’antico palazzo “Monte dei Pegni” in via Duomo civico 9 si  darà il via al carnevale marcianisano, si accenderà un genuino clima di festa con balli e canti sul tamburo. Al centro della corte, vecchie e giovani mani percuoteranno castagnette e tammorre scandendo ritmi forti, decisi, travolgenti che ricordano a tratti arcaiche sonorità guerresche, suono ossessivo sul quale inizia la danza che da noi diventa sfida e resistenza.
Alle ore 19:00 si inizierà con la tradizionale chiagnuta a Carnevale morto, cantando sfottò ‘ncopp ‘o tammurro. Alle 20:30 sarà la volta della “Tauros Folk Band” di Tuoro, gruppo della tradizione bandistica che farà da cornice con il canzoniere napoletano a ritmo di tarantella.
Alle 21:00 inizierà il “raduno spontaneo di musica popolare”, al quale accorreranno paranze da tutta la Campania per un confronto imperdibile tra varie tradizioni musicali. Fra i partecipanti si segnala: 'A paranza 'e Marcianise, Zì Tonino 'o Stocco, Biagino De Prisco, 'A perteca di Pino Iove, Carmine di Sarno, Alfonso Di Somma e gli anziani di Terzigno, 'A paranza 'e San Marcellino, Zì Riccardo e le Donne della Tammorra, 'A Paranza do Criscito, 'Ngiulone, Raffaele Inserra, Maura Sciullo, Giovanni Rusciano, Francesco Petrillo strumenti a fiato tradizionali, Salvatore De Vivo, Calatia, Figli di Cibele, Compagnia suoni vaganti, Gli amici di Via del Popolo.
Per l’occasione esporranno creazioni artistiche carnevalesche, gli artisti marcianisani Raffaele Mezzacapo, Michelangelo Cice e Diego Tartaglione.

lunedì 11 gennaio 2016

Festa di Sant'Antuono



Festa di Sant'Antuono di Macerata Campania, uno degli eventi più attesi e importanti nel panorama delle feste religiose/popolari in Campania. Comincia oggi un'intera settimana dedicata ad una tradizione che, grazie al contributo dell'associazione "Sant'Antuono & Le battuglie di Pastellessa", della parrocchia, del Comune e delle migliaia di ragazzi che ogni anno si dedicano alla realizzazione dei carri tipici, già da qualche tempo ha cominciato ad essere esplorata a 360 gradi nel suo suggestivo ensemble di storia,  folklore, spiritualità. Una settimana alla riscoperta di una passione, di usanze, ritmi e saperi arcaici che trovano di anno in anno il principale elemento innovatore nello spirito che i maceratesi infondano a quella che è ormai molto di più di una semplicità festa o ricorrenza. Spirito che si rinnova nella voglia delle migliaia di bottari che incessantemente da mesi lavorano perchè questa festa sopravviva nel tempo con il suo carico di gioia e meraviglia e nel lavoro di un'organizzazione che ne tutela il patrimonio e ne incrementa la riuscita.
Saranno diciotto le ‘pattuglie di Pastellessa’ ai nastri di partenza per l’edizione 2016. Proseguiranno in corteo secondo il seguente ordine: 1) Gli amici di Sant’Antuono, 2) 'U carr' 'e vasc' 'o vasto, 3) Battuglia libera, 4) I wagliun ra vie 'e for, 5) 'A cumpagnia ‘e Sant’Antuono, 6) 'A Cantenella, 7) 'E facce nov', 8) L’ombra nov', 9) La compagnia del 2011, 10) Cantica popolare, 11) Cantica popolare caturanese, 12) 'A cumpagnia nov', 13) L’epoca nov', 14) 'U carr' 'e Casavr', 15) Suoni antichi, 16) La compagnia de “I punto esclamativo”, 17) La piccola compagnia de “I punto esclamativo”, 18) 'A gioventù nov'. L’evento organizzato dalla Chiesa Abbaziale San Martino Vescovo diretta dall’Abate don Rosario Ventriglia con l’Associazione Sant’Antuono & le Battuglie di Pastellessa di Macerata Campania, accreditata come NGO presso l’UNESCO, con il patrocinio della Commissione Nazionale Italiana per l'UNESCO, della Regione Campania, della Provincia di Caserta, del Comune di Macerata Campania e delComitato per la Promozione del Patrimonio immateriale ICHNet, inizieta l' 8 gennaio,  terminerà il 17 gennaio 2016.

Questo il programma completo della manifestazione:
Sabato 9 gennaio 2016 - Sfilata di apertura
Mattino
Ore 8.30 Santa Messa.
Ore 10.00 - Apertura della mostra Macerata Campania, città che suona nella Chiesa Abbaziale San Martino Vescovo. A seguire in Villa Comunale e Palazzo Piccirillo apertura della mostra dedicata alla coltura della canapa e alle tradizioni locali.
Pomeriggio (Percorso carri = A)
Ore 13.00 Raduno dei Carri di Sant’Antuono in Via Gobetti (primo tratto) e Via Nenni.
Ore 16.00 Inizio della sfilata dei Carri di Sant’Antuono da Via Gobetti seguendo il PERCORSO A. Al termine sosta dei Carri nell’Area Mercato in Via Carducci.
Ore 16.00 Inizio sfilata Majorette Shine Stars della Parrocchia San Nicola di Bari di Casal di Principe, che partiranno da Via Gobetti con direzione ed esibizione in Piazza De Gasperi e poi in Piazza Crocifisso.
Ore 19.30 Santa Messa.

Domenica 10 gennaio 2016 - Sfilata sul sagrato della Chiesa Abbaziale San Martino Vescovo
Mattino (Percorso carri = B)
Ore 8:00 Santa Messa Battesimo del Signore.
Ore 10:00 Inizio sfilata dei Carri di Sant’Antuono dall'Area Mercato in Via Carducci, seguendo il PERCORSO B. Al termine, sosta dei Carri in Via Gobetti (primo tratto) e Via Nenni.
Ore 10:00 Santa Messa.
Ore 11:30 Santa Messa.
Ore 11:00 Inizio sfilata Banda Musicale e Majorette da Corso Umberto I, con direzione ed esibizione in Piazza De Gasperi, a cura dell’Istituto Comprensivo di Macerata Campania.
Pomeriggio (Percorso carri = C)
Ore 16:00 Inizio sfilata dei Carri di Sant’Antuono da Via Gobetti (primo tratto) e Via Nenni, seguendo il PERCORSO C.
Ore 17:00 Inizio esibizione dei Carri di Sant’Antuono davanti al sagrato della Chiesa parrocchiale Madonna delle Grazie, Casalba.
Ore 18:00 Inizio esibizione Carri di Sant’Antuono davanti al sagrato della Chiesa Abbaziale San Martino Vescovo, al termine sosta dei carri in Via Gobetti (primo tratto) e in Via Nenni. Il Carro, solo per motivi di sicurezza, potrà essere parcheggiato in posti alternativi se chiusi e non in diverse strade o piazze pubbliche.
Nel corso della sfilata sarà possibile visitare la Chiesa Abbaziale San Martino Vescovo.

Lunedì 11 gennaio 2016 - Rioni in festa (Sfilata Carri tradizionali)
Mattino
Ore 8:30 Santa Messa.
Pomeriggio
Ore 18:00 Sfilata dei Carri di Sant’Antuono tradizionali nei rioni maceratesi.
Ore 18:30 Santa Messa.

Martedì 12 gennaio 2016 - Rioni in festa (Sfilata Carri tradizionali)
Mattino
Ore 8:30 Santa Messa.
Pomeriggio
Ore 18:00 Sfilata dei Carri di Sant’Antuono tradizionali nei rioni maceratesi.
Ore 18:30 Santa Messa.
Mercoledì 13 gennaio 2016 - Consegna premio Historia Loci
Mattino
Ore 8:30 Santa Messa.
Pomeriggio
Ore 18:30 Santa Messa.
A seguire la consegna del premio Historia Loci, istituito dall’Associazione Sant’Antuono & le Battuglie di Pastellessa nel 2012 al fine di riconoscere tutte quelle persone ed enti che hanno contribuito in modo fattivo alla salvaguardia, alla trasmissione e alla valorizzazione della Festa di Sant’Antuono: della sua Spiritualità ed espressioni culturali ad essa inerenti, come la musica dei Carri di Sant’Antuono (Pastellessa), patrimonio culturale immateriale di Macerata Campania.
Giovedì 14 gennaio 2016 - Triduo di Sant’Antonio Abate - Seminario PastellessaLab - Borsa di Studio Racconta Sant’Antonio Abate, istituita dalla parrocchia - Giochi tradizionali
Mattino
Ore 8:30 Santa Messa.
Ore 10:00 Plesso Scolastico Giacomo Matteotti, in Via Roma - Tavola Rotonda, con la partecipazione dei giovani protagonisti dei Carri. Interverrà il musicologo prof. Padre Paolo Saturno, che ci offrirà un’interpretazione della musica dei Carri di Sant’Antuono. A seguire la premiazione della Borsa di Studio Racconta Sant’Antonio Abate.
Pomeriggio
Ore 15:00 Seminario PastellessaLab: “La festa di Sant’Antuono” presso la Chiesa Abbaziale San Martino Vescovo. Interverranno il musicologo prof. Padre Paolo Saturno e l’antropologo prof. Paolo Apolito.
CHIESA ABBAZIALE SAN MARTINO VESCOVO - TRIDUO DI S. ANTONIO ABATE
Ore 18:00 Santo Rosario.
Ore 18:30 Santa Messa.
Ore 19:30 Piazza San Martino esecuzione giochi tradizionali Corsa nei sacchi, Corsa con i mattoni, Tiro alla fune. Nel corso dei giochi verranno eseguiti canti e balli tradizionali.

Venerdì 15 gennaio 2016 - Triduo di Sant’Antonio Abate - Tradizioni senza barriere - Giochi tradizionali
Mattino
Ore 8:30 Santa Messa.
Pomeriggio
Ore 16:00 Piazza De Michele - Tradizioni senza barriere: giochi e suoni con la partecipazione dei bambini.
CHIESA ABBAZIALE SAN MARTINO VESCOVO - TRIDUO DI S. ANTONIO ABATE
Ore 18:00 Santo Rosario.
Ore 18:30 Santa Messa.
Ore 19:30 Corso Umberto I / Largo Croce / Via Elena esecuzione giochi tradizionali Corsa con le botti, Corsa con le carriole, Giro della botte. A seguire balli e canti sul tamburo tipici di Marcianise eseguiti dall'Associazione Radici.
Sabato 16 gennaio 2016 - Triduo di Sant’Antonio Abate - Benedizione del fuoco e degli animali - Giochi tradizionali - Presentazione libro Giochi tradizionali d’Italia. Viaggio nel paese che gioca.
Mattino
Ore 8:30 Santa Messa.
Ore 8:30 Inizia a girare per le strade del paese il Carro per la raccolta dei beni in natura come contributo dei nostri parrocchiani alla festa, che tradizionalmente viene chiamata Riffa (si svolge il 17 gennaio).
Pomeriggio
Ore 16:00 Nella Casa parrocchiale, presentazione del libro Giochi tradizionali d’Italia. Viaggio nel paese che gioca, edito dall'Associazione Giochi Antichi di Verona.
CHIESA ABBAZIALE SAN MARTINO VESCOVO - TRIDUO DI S. ANTONIO ABATE
Ore 18:00 Santo Rosario.
Ore 18:30 Santa Messa.
Subito dopo, sul sagrato della Chiesa, si svolgerà la benedizione del fuoco e degli animali con l’accensione del Cippo di Sant’Antuono.
Ore 19:30 Corso Umberto I - Esecuzione del gioco tradizionale Palo di sapone.
Ore 20:30 Piazza San Martino- Esibizione del Gruppo Folcloristico con costumi tradizionali a cura dell’Istituto Comprensivo di Macerata Campania.



Domenica 17 gennaio 2016 - Festa di Sant’Antonio Abate - Riffa

Mattino (Percorso carri = D)
Ore 5.00 Entro l’orario indicato, raduno dei Carri di Sant’Antuono in Via Gobetti (primo tratto) e Via Nenni.
Ore 8.30 Sfilata della Banda Musicale dell’Istituto Comprensivo di Macerata Campania per il centro storico del paese e rientro sul sagrato della Chiesa Abbaziale San Martino Vescovo.
Ore 9.00 Processione con la Venerata statua di Sant’Antonio Abate, portata a spalla dai Carristi ed accompagnata dalla Banda Musicale dell’Istituto Comprensivo di Macerata Campania. PERCORSO DELLA PROCESSIONE: Corso Umberto I - Via Elena - Via Santo Stefano - Via Vescovo Mincione - Via Nenni - Sosta all'imbocco di Via Gobetti.
Ore 9.30 All'aperto nel Largo fra Via Nenni e Via Gobetti - SANTA MESSA.
Seguirà la Benedizione dei Carri di Sant’Antuono, con il SALUTO AL SANTO: il presidente dell’Associazione Sant’Antuono & le Battuglie di Pastellessa da inizio al saluto con un segnale acustico e in contemporanea i Carri iniziano a suonare, terminando dopo il secondo segnale acustico. Subito dopo proseguirà la processione per Via Gobetti - Corso Umberto I - Chiesa.
Al rientro della Venerata statua di Sant’Antonio Abate, avrà inizio la sfilata dei Carri lungo Via Gobetti, seguendo il PERCORSO D.
Ore 12.30 Tradizionale spettacolo di fuochi pirotecnici figurati in Piazza De Gasperi: a signora e fuoco, o puorco, o ciuccio, a scala.
Ore 13.00 Sfilata dei Carri di Sant’Antuono da Piazza De Gasperi con direzione Via Elena. Al termine, sosta dei Carri in Via Gobetti (primo tratto) e Via Nenni.
Pomeriggio (Percorso carri = E)
Ore 15:30 Largo Croce in Via Elena - Tradizionale Riffa dei beni offerti in natura.
Ore 16:30 Inizio della sfilata dei Carri di Sant’Antuono da Via Gobetti seguendo il PERCORSO E.
Ore 18:00 Inizio dell'esibizione dei Carri di Sant’Antuono in Piazza De Gasperi.
Ore 18:30 Santa Messa.
Ore 23:30 Spettacolo di fuochi pirotecnici al termine dell’esibizione dell’ultima Battuglia dei Carri di Sant’Antuono (Battuglia di Pastellessa). Premiazione dei Carri partecipanti alla Festa.