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lunedì 19 giugno 2017

Appello per salvare il Museo campano di Capua


Palazzo Antignano

Il Museo Campano di Capua, fondato nel 1870, "custodisce reperti archeologici, mosaici, quadri, manoscritti e volumi di importanza enorme per la storia della Campania, dell’Italia, dell’Europa. Fu chiamato campano e fu posto a Capua perché, quando nacque la provincia di Caserta, si volle creare un luogo della memoria del territorio circostante (la pianura campana) nella città che, per un millennio, ne era stata il centro politico, succedendo, nel nome e nelle funzioni, alla Capua antica, odierna Santa Maria Capua Vetere". 
Di grande interesse, "è la collezione delle Matres matutae, unica al mondo. Si tratta di oltre 130 statue votive antichissime (dal quarto al primo secolo avanti Cristo), oggetto da sempre dell’interesse degli studiosi e dei visitatori. Tra i tanti tesori, il Museo custodisce gli archivi storici del Comune di Capua (dal XIV secolo) e dell’Ospedale  dell’Annunziata (dal XV secolo), con documenti estremamente rari nell’Italia meridionale".
Questo Museo, si legge ancora nell'appello "privato di risorse a causa del dissesto della Provincia di Caserta, che ne detiene la proprietà, rischia di chiudere per sempre al pubblico. Nessuno sa quale sarà il suo destino. Nonostante la mobilitazione di associazioni e di esponenti della società civile, nonostante due recenti interrogazioni parlamentari, nulla è stato fatto per trovare una soluzione. Il Ministero dei beni e delle attività culturali e la Regione Campania hanno mostrato l’intenzione di farsi carico del Museo, accogliendolo nel proprio patrimonio. Chiediamo al Ministro Dario Franceschini e al governatore Vincenzo De
Luca di passare dalle parole ai fatti, di salvare il Museo, e con esso un pezzo importante della nostra storia e della nostra identità. Il rischio della chiusura va scongiurato e il Museo va messo in grado di assolvere al meglio a tutte le sue funzioni grazie a risorse finanziarie sicure, un organico stabile, una direzione scientifica all’altezza del suo enorme valore culturale"