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mercoledì 30 dicembre 2015

Maratona Dantesca




Nel 750esimo della Nascita di Dante Alighieri. Sabato 9 gennaio a  Santa Maria Capua Vetere (ce) alle ore 15:00 presso l'Aulario dei Dipartimenti di Lettere e Giurisprudenza alla SUN, si svolgerà la Maratona Dantesca 2016.
Parteciperanno studenti, docenti universitari, rettori, scienziati, artisti, cantanti, gente comune, sacerdoti, intellettuali e tutti coloro che vorranno.

venerdì 6 novembre 2015

La città sotto la città 2015



Estremamente ricca l’offerta culturale della sesta edizione de «La città sotto la città». Si parte il 9 dicembre con il concerto di Nek presso l’Anfiteatro Campano, per continuare il 19 dicembre - sempre all’interno della cornice del gioiello dell’antica Capua - con Sal da Vinci. Il 20 dicembre sarà la volta di Ron che si esibirà in piazza Mazzini, il 22 dicembre presso il teatro Garibaldi toccherà ai «New Trolls» con la voce di Vittorio De Scalzi, il 23 dicembre il Duomo ospiterà il toccante spettacolo musicale di Enzo Avitabile «Sacro sud». Nel giorno di Santo Stefano, invece, si torna all’Anfiteatro Campano con il concerto di chiusura affidato a Mario Biondi. Artisti di primissimo livello con il compito di far avvicinare, tramite la musica, più e meno giovani alle bellezze archeologiche e culturali del territorio. 
Dal 15 al 18 dicembre invece i tesori dell’antica Capua si mostreranno in tutto il proprio splendore grazie alle visite guidate realizzate in sinergia con la Sovrintendenza. Dall’Arco Adriano all’Anfiteatro, dal Museo archeologico al Mitreo, dal Criptoportico all’Officina dei bronzi, dalla Domus di Confuleius Sabbione a quella di via degli Orti, passando per la chiesa di Santa Maria Maggiore e la fornace etrusca: questi i siti aperti al pubblico nella città di Santa Maria Capua Vetere. L’offerta però è stata ampliata dalla partnership di altri sette comuni. Sarà infatti possibile visitare il mausoleo della conocchia di Curti, le carceri vecchie a San Prisco, Palazzo Vestini Campagnano a Recale, anche noto come Palazzo Vanvitelliano, la cappella di Santa Croce a Casapulla, il Palazzo della Gran Guardia e la chiesa di Sant’Eligio a Capua, la chiesa Abbaziale di San Martino Vescovo a Macerata Campania.

martedì 27 ottobre 2015

Alla Sun lezione con Alberto Angela





Alberto Angela, il paleontologo, divulgatore scientifico, scrittore e giornalista terrà una lectio magistralis a SANTA MARIA CAPUA VETERE mercoledì 28 ottobre alle ore 11:15 presso l'Aulario dei Dipartimenti di Lettere e Giurisprudenza in via Raffaele Perla 21. Angela, autore tra l’altro di un libro nel quale ricostruisce la storia degli ultimi tre giorni di Pompei, terrà  una lectio magistralis dal titolo "Divulgare in televisione: i beni culturali e la conoscenza della Storia". 
L'evento si inserisce negli appuntamenti culturali di "Oltre le Due culture - i Dialoghi della Sun", il ciclo di eventi che l’Ateneo propone a docenti, studenti, ma anche al territorio, aprendosi a dialogare con esso attraverso autorevoli esponenti della cultura italiana e internazionale.
Tra i relatori già ascoltati nell'ambito dello stesso ciclo: Lamberto Maffei, Presidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei, il costituzionalista Giuliano Amato, l'astrofisico Umberto Guidoni, l’ambientalista Chicco Testa, l’economista Alberto Quadrio Curzio, il Presidente della Società mondiale di Nefrologia, Giuseppe Remuzzi.

sabato 3 ottobre 2015

I am Spartacus



“Quel leggendario “I am Spartacus” pronunciato dal celebre gladiatore-schiavo tracio che proprio nell’anfiteatro dell’antica Capua (l’attuale Santa Maria Capua Vetere) diede inizio a quella che è considerata la prima rivoluzione della storia, oggi risuona come un gesto estremo, ma necessario per ritrovare la memoria smarrita insieme alle passioni e ai valori, per ritrovare la forza di tenere la schiena dritta anche e soprattutto tra le macerie”.  Così Antonio Emanuele Piedimonte e Bruno Zarzaca - rispettivamente direttore artistico e organizzatore della rassegna - presentano l’idea del Festival della Letteratura nel segno del mito dedicato al tema “I am Spartacus: eroi, valorosi e valori” che si svolgerà proprio nell’Anfiteatro Campano da giovedì 1 ottobre a domenica 4 ottobre.
“L’eco di quella frase leggendaria - spiega nel dettaglio Antonio Piedimonte, direttore artistico del Festival - resa ancor più celebre dalla pellicola di Stanley Kubrick (Spartacus, Usa 1960) rimbomba ancor più forte nella dolente terra dove il mito di Spartacus è nato, quella Campania Felix (fertile) oggi avvelenata da immondizie materiali (roghi e diossine) e umane (camorristi e mafiosi), e l’idea di una mobilitazione culturale, sotto forma di una rassegna di letteratura e molto altro, nasce da lì, dalla consapevolezza che quella frase, una denuncia e un appello allo stesso tempo, oggi possa e debba essere usata per riprendere il filo di un discorso interrotto, per provare a ritrovare la memoria, magari quella degli elefanti di Annibale, un altro glorioso condottiero legato alla storia dell’antica Capua”.


    

martedì 8 settembre 2015

Terra madre in caldera

Terra madre in caldera giovedì 10 settembre 2015 ore 18

Malazè è un modo di promuovere i Campi Flegrei, richiamando su questo territorio, bello ma troppo spesso bistrattato e sottovalutato, l' attenzione dei media.
Una manifestazione che ogni anno in Settembre, da ormai dieci anni, unisce i temi delle bellezze artistiche e paesaggistiche con quelli dell' eno-gastronomia, sforzandosi di mettere in luce le radici profonde di tradizioni ed usanze di luoghi incantevoli, da Pozzuoli a Bacoli, da Baia a Monte di Procida.
La Solfatara di Pozzuoli, quale parte integrante e caratterizzante di questo contesto, aprirà le sue porte a Malazè che, con la collaborazione di Slow Food Campi Flegrei, darà vita all' evento "Terra Madre in Caldera", il prossimo Giovedì 10 Settembre con inizio alle ore 18.
Con la partecipazione di Peppe Orefice (Slow Food Campania) e Ciro Cenatiempo, che presenterà il suo libro “Mille orti in mezzo al mare”, si incontreranno per un confronto i produttori dei Campi Flegrei con quelli di locali presidi slow food.
Seguirà una dimostrazione della cucina geotermica, come quella che proponiamo abitualmente ai visitatori del Sabato sera e che sta riscuotendo un grande successo grazie a "Estate in Solfatara".
E' possibile richiedere maggiori informazioni su "Terra Madre in Caldera" inviando una mail a slowfood_campiflegrei@alice.it o chiamando il numero 329 6007476 entro Giovedì 10 Settembre.

domenica 23 agosto 2015

Errico Malatesta

Errico Malatesta


Errico Gaetano Maria Pasquale Malatesta (Santa Maria Capua Vetere, 14 dicembre 1853 – Roma, 22 luglio 1932) è stato un anarchico e scrittore italiano, tra i principali teorici del movimento anarchico.Passò più di dieci anni della sua vita in carcere e buona parte in esilio. Collaborò ad un gran numero di testate rivoluzionarie ed è nota la sua amicizia con Michail Bakunin. Assieme a quest'ultimo e a Pierre-Joseph Proudhon, rappresenta uno dei pensatori più importanti della corrente libertaria, da alcuni ritenuto il più importante teorizzatore e rivoluzionario dell'anarchia. Fu fermamente convinto, così come l'amico Pëtr Kropotkin, dell'imminente avvento di una rivoluzione anarchica (1916). Pochi mesi dopo iniziò infatti la Rivoluzione Russa, che ebbe il supporto anche degli anarchici, ma terminò con la presa di potere da parte dei bolscevichi. Solamente dopo 19 anni arrivò una vera rivoluzione anarchica, la fallita Rivoluzione spagnola.

« (...) Noi vogliamo dunque abolire radicalmente la dominazione e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, noi vogliamo che gli uomini affratellati da una solidarietà cosciente e voluta cooperino tutti volontariamente al benessere di tutti; noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza. (...) »

(Errico Malatesta, Il Programma Anarchico, 1919)

venerdì 17 luglio 2015

Invadeteci sotto il cielo di Spartaco


Sette eventi, completamente gratuiti, e come cornice lo splendido Anfiteatro Campano. Per il terzo anno consecutivo torna 'Invadeteci', la manifestazione organizzata dall'Assessorato al Marketing Territoriale del Comune di Santa Maria Capua Vetere e dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici.
Gli eventi partiranno domani sera, sabato 18 luglio, con il concerto jazz di 'Head project trio'. L'Anfiteatro sarà aperto dalle ore 22 alle ore 1. Ultimo ingresso ore 00.30. Tutti gli eventi sono gratuiti. In allegato il programma completo
18 LUGLIO, SABATO
Head Project Trio.Fabio Tommasone (piano), Luca Varavallo (contrabbasso), Raffaele Natale (batteria) ci guideranno alla scoperta di suoni ed emozioni.
Apertura straordinaria serale dell’Anfiteatro dalle ore 22 alle 1. Percorsi di luce nei sotterranei.
25 LUGLIO, SABATO
L’Associazione Musicale G.B. Pergolesi presenta la giovane musicista Flavia Salemme in concerto.
Recital della pianista con musiche di S. Liapounow, Chopin, R. Schumann.
Apertura straordinaria serale dell’Anfiteatro dalle ore 22 alle 1. Percorsi di luce nei sotterranei.
26 LUGLIO, DOMENICA
Campania Blues Festival presenta Jason Ricci & The Bad Kind feat Enrico Crivellaro: una serata all’insegna del Blues.
Apertura straordinaria serale dell’Anfiteatro dalle ore 22 alle 1. Percorsi di luce nei sotterranei.
31 LUGLIO, VENERDI'
LE NOTTI DI SPARTACO.Percorsi di luce e suggestioni di immagini nei sotterranei con passeggiate narrate.
Apertura straordinaria serale dell’Anfiteatro dalle ore 22 alle 1.
1° AGOSTO, SABATO
LE NOTTI DI SPARTACO.Percorsi di luce e suggestioni di immagini nei sotterranei con passeggiate narrate.
Apertura straordinaria serale dell’Anfiteatro dalle ore 22 alle 1.
7 AGOSTO, VENERDI'
Concerto Rock Jazz Fusion del chitarrista di Peppino di Capri Adriano Guarino presenterà alcuni brani inediti del suo nuovo progetto con la collaborazione di G.Izzo alla batteria, M.Pelagalli al basso e P. Alfano alla tastiera.
Apertura straordinaria serale dell’Anfiteatro dalle ore 22 alle 1. Percorsi di luce nei sotterranei.
8 AGOSTO, SABATO
Chiusura della manifestazione.
“Le parole Turchine” presentano Peppe Barile in “Verso il cielo è rivolto ogni tuo atto”, Ipazia d’Alessandria di Laura Del Verme.
Apertura straordinaria serale dell’Anfiteatro dalle ore 22 alle 1. Percorsi di luce nei sotterranei.







martedì 23 giugno 2015

Stefano Bollani Sheik Yer Zappa



Il più eclettico dei jazzisti italiani rende omaggio a un'icona del ‘900 Frank Zappa, in un luogo mitico. 
STEFANO BOLLANI SHEIK YER ZAPPA, presso l'Anfiteatro Spartacus Arena di  Santa Maria Capua Vetere (ce) venerdì 17 luglio 2015  alle ore 21:00 - per La memoria degli elefanti Festival.
Stefano Bollani presenta il suo nuovo progetto “Sheik Yer Zappa”, con un concerto speciale dedicato al grande Frank Zappa, in una location d’eccezione: l’Anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere, nel luogo in cui il gladiatore Spartacus guidò nel 73 a.C. la rivolta degli schiavi contro Roma, il formidabile pianista milanese rivisita e reinterpreta alcuni brani del geniale artista di Baltimora, scomparso il 4 dicembre 1993. 
Unica data in Campania!

giovedì 18 giugno 2015

La Musica può fare 4^ edizione



L'associazione culturale Club 33 Giri presenta il festival: La Musica può fare 4^ a sostegno de 'La Bottega del clown'.
Domenica 21 giugno 2015 presso Villa Cristina - Santa Maria Capua Vetere (CE)
APERTURA CANCELLI ORE 17
MUSICA, MOSTRE, STAND, GIOCOLIERI ITINERANTI, AREE TEMATICHE E AREE RELAX
INGRESSO con sottoscrizione minima volontaria di 5 euro, parte del ricavato sarà devoluto a sostegno delle attività de La Bottega del Clown.

L'ALTROPALCO (dalle 18.00 alle 20.30)
  • Flux Refrain
  • Kafka Sulla Spiaggia
  • Coma Berenices
  • Joseph Foll e la Piccolaorkestraperprestazionioccasionali
LINE UP (dalle 20.30 in poi)
  • SABBA E GLI INCESURABILI
  • GIOVANNI TRUPPI
  • ESPANA CIRCO ESTE
PERFORMANCE TEATRALI a cura del Teatro Civico 14
  • "Quello che tu chiami amore"
  • performance itinerante di fine laboratorio teatrale permanente ragazzi L'Attore Capovolto
MOSTRE FOTOGRAFICHE e PITTORICHE
  • Music Wall, fotografie di Diego Dentale
  • Anime e Volti, disegni di Lorenzo D'Ancicco
  • Il reportage: prospettive napoletane, fotografia dal primo corso di fotografia del Club 33 Giri
  • Alcuni scatti del fotografo salernitano Lello D'Anna 
  • Stew, fotografie di Otilio Chiodero 
GIOCOLIERI ITINERANTI
  • Luigi Cennamo 
  • Guglielmo Ferrara 
  • Alì Akbar Rahati Nover 
RITRATTISTA:
  • Spyros
PARTNER
  • Teatro Civico 14
  • Music Coast To Coast
  • Gold WebTv
  • MusicAnnunci
  • Salviamo l'Arte
  • LYL
  • Oca Nera
  • AISA-Associazione Italiana Scienze Ambientali sezione di Caserta 


lunedì 15 giugno 2015

Pratilli

Capua antica nella mappa Pratilli del 1745


Francesco Maria Pratilli (Santa Maria Capua Vetere, 10 ottobre 1689 – Napoli, 30 novembre 1763) è stato un prete, archeologo e antiquario italiano, membro dell'Accademia Ercolanese,
Laureato in scienze sacre e profane all'Università di Napoli, fu canonico della cattedrale di Capua e seppe abilmente condurre in porto le missioni che il cardinale Niccolò Caracciolo (1703-1728), arcivescovo di quella città, gli affidò presso i viceré e i nunzi apostolici a Napoli nonché presso il cardinale Vincenzo Maria Orsini a Benevento anche quando quest'ultimo fu eletto pontefice (Benedetto XIII, 1724-1730). Morto il cardinal Caracciolo, suo mentore, Pratilli rinunciò al canonicato di Capua e si stabilì a Napoli, dove visse dedicandosi interamente agli studi di storia e archeologia, con i quali si conquistò una solida fama di studioso. La sua opera in campo archeologico si concentrò soprattutto sullo studio delle vie romane e della numismatica; mentre in campo più francamente storico si occupò sia della città di Capua, che di redigere una biografia di Tommaso d'Aquino e della sua famiglia. In riconoscimento delle sue qualità, Carlo III di Borbone lo nominò socio dell'Accademia Ercolanense, dove ebbe come colleghi alcuni dei più eminenti filologi del tempo.
L'archeologo Theodor Mommsen, fu  spietatamente critico nei confronti del Pratilli epigrafista. Sebbene i suoi contemporanei e diverse fonti postume gli abbiano riconosciuto meriti e celebrità per le sue attività erudite, studi successivi hanno dimostrato come alcune delle fonti da lui riportate fossero in realtà dei falsi.
Tra le accuse di cui è stato oggetto, di rilievo è quella di avere pubblicato false fonti epigrafiche e fonti primarie medievali completamente apocrife, sapientemente mescolate a quelle autentiche. Pratilli è stato del pari accusato di aver plagiato i cronisti medievali o di aver inventato di sana pianta degli avvenimenti, sostenendo di averli appresi da fonti che sarebbero andate disperse dopo che lui ne aveva preso visione.

lunedì 1 giugno 2015

Ursula Pannwitz



Mercoledì 3 Giugno alle ore 18:00 alla Libreria Spartaco, in via Martucci S Maria CV (Ce). Si terrà la presentazione del libro “La casa delle bifore” di e con Lidia Luberto (ed. Guida).
A parlarne, assieme all’autrice sarà Stella Eisemberg, scrittrice e poetessa. Letture a cura di Piera De Cesare.

  • Il libro“La casa delle bifore” è un  racconto, ambientato a Casertavecchia, è centrato su una donna di grande carisma, Ursula Pannwitz recentemente scomparsa, per oltre un trentennio animatrice della vita del Borgo e della cultura dell'intero territorio, promotrice di iniziative di valorizzazione dell'antica contrada. La storia è costruita sui ricordi della protagonista, dalla sua infanzia e adolescenza trascorse in Germania durante la Seconda guerra mondiale e nell'immediato dopoguerra, al suo arrivo in Italia, fino alla scoperta di una nuova e inattesa dimensione di vita e alla scelta di abitare a Casertavecchia, il luogo dove ha trovato l'armonia, la serenità e se stessa. La storia della protagonista si interseca con i ricordi e le riflessioni dell'altro personaggio principale del racconto che è la stessa testimone-narratrice. Ne deriva un dialogo profondo fra due sensibilità, che ha come sfondo il Borgo medievale con tutto il suo fascino antico, il suo carico di storia e con l'atmosfera che emana da ogni angolo e che ha ammaliato migliaia di visitatori.
  • L’autrice Lidia Luberto, nata a Carinola, vive a Caserta. E’ docente di materie letterarie negli istituti superiori e giornalista (attualmente collabora con il quotidiano Il Mattino). E’ cofondatrice e animatrice del Premio giornalistico nazionale “Matilde Serao”.

martedì 19 maggio 2015

Commedia di Ferdinando Troiano


al teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere
sabato 23 maggio 2015 ore 20:30
domenica 24 maggio 2015 ore 18:30
è in scena una commedia in due atti di Ferdinando Troiano

sabato 16 maggio 2015

spettacolo "Sangue ed Arena"



16 Maggio, ore 20:30 ed ore 22:00, presso l'Anfiteatro Campano (Piazza I Ottobre, 81055 Santa Maria Capua Vetere) visita con spettacolo "Sangue ed Arena" messa in scena di Fabio Cocifoglia, con Enzo Musicò, consulenza scientifica Maria Laura Chiacchio, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Campania


In occasione della NOTTE DEI MUSEI, si accendono le luci all’Anfiteatro Campano di S. Maria Capua Vetere per SANGUE E ARENA nell’ambito della programma NOTTETEMPO. STORIE ARCHEOLOGICHE a cura della Soprintendenza Archeologia della Campania, in collaborazione con il Comune di Santa Maria Capua Vetere .
Anche l’Anfiteatro Campano di Santa Maria Capua Vetere (CE), secondo per dimensioni solo al Colosseo, sarà fra i siti  che, per iniziativa della Soprintendenza archeologia della Campania, animeranno tutta la regione con il filo conduttore NOTTETEMPO: sabato 16 maggio 2015, in occasione della NOTTE DEI MUSEI promossa dal MIBACT, sarà aperto al pubblico eccezionalmente a partire dalle ore 20.00.
Oltre a visitare l’Anfiteatro Campano, l’arena, i sotterranei magici, distribuiti su nove ‘corridoi’ comunicanti e un sistema di deflusso delle acque ancora sorprendente per concezione e sapienza tecnica, il pubblico vedrà il sito trasformarsi in un vero palcoscenico grazie a SANGUE E ARENA, alle 20.30 e alle 22.00. La performance, a cura della Cooperativa Le Nuvole nell’ambito dei servizi di valorizzazione coordinati dal consorzio arte’m net, rappresenta uno strumento del tutto insolito per godere del patrimonio straordinario dell’intera area archeologica di Santa Maria Capua Vetere, dall’Anfiteatro Campano, al Mitreo, al Museo dell’Antica Capua, alla mostra “Immaginando Città”fruibili, in questa occasione, al prezzo cumulativo speciale di 1 euro a persona.
Un saggio erborista, interpretato da Enzo Musicò, ripercorrerà storie e leggende di Spartaco, di Androclo e del “suo” leone, per finire con quella del piccolo Iqbal Masih. Storie vere di uomini veri, non fumetti stereotipi, le esperienze ‘autentiche’ dei gladiatori, le sofferenze, i sogni di riscatto, come le memorie sedimentate, l’identità che ci appartiene e ci attraversa, le consegnano oggi alla evocazione dell’immaginazione, ai racconti ‘contemporanei’ che proseguono.
“La storia del luogo e le tematiche affrontate negli interventi teatrali – ricorda Fabio Cocifoglia, che ha curato i testi e la messa in scena – rappresentano, crediamo, l’occasione giusta per affrontare alcune storie di uomini che hanno vissuto o vivono in condizione di schiavitù. Inoltre, in particolare con le famiglie del territorio, ci auguriamo che questo evento possa far emergere e consolidare un autentico senso di appartenenza verso questo ‘luogo’ così significativo”.

mercoledì 6 maggio 2015

Un nuovo libro di Egidio Valcaccia

I tesori sacri di Castellammare di Stabia




Egidio Valcaccia è una di quelle sempre più rare figure di studiosi “locali” appassionati delle loro ricerche ed innamorati dei luoghi nativi.  
Fino ad ora ha sfornato una ventina di libri e siamo certi non ha alcuna intenzione di fermarsi.
Il raggio d’azione dei suoi studi ”matti e disperatissimi”, partendo da Castellammare di Stabia copre entrambe le costiere: sorrentina ed amalfitana.
L’ultima sua fatica letteraria è dedicata ai Tesori sacri di Castellammare di Stabia ed esamina minuziosamente la pittura del Settecento e del primo Ottocento presente nelle chiese.
La ridente cittadina costiera è stata a lungo un centro dove la cultura era di casa, sia per l’interessamento dei sovrani borbonici, ma soprattutto perché costituiva una delle mete più ambite del Grand Tour, frequentata per decenni da numerosi e scelti visitatori stranieri.
Valcaccia offre al lettore una disamina dettagliata dei dipinti sacri presenti in città, frutto di una committenza ecclesiastica illuminata, come nel caso della basilica di S. Maria di Pozzano dove lavorano, prima il celebre architetto Luigi Vanvitelli, a cui si deve la monumentale sacrestia e poi Sebastiano Conca e Giacinto Diano per la parte figurativa.
Castellammare di Stabia, grazie alla presenza delle acque termali ed al clima salubre, diventa nel tempo meta privilegiata di tutti coloro che cercano la salute del corpo e dello spirito; in seguito, con la nascita dei cantieri navali, portò sviluppo e benessere per gli abitanti. Fu a lungo attiva anche una fabbrica di cristalli, molti dei quali ancora adornano gli ambienti della Reggia di Caserta.
L’autore con la sua opera ci regala una puntuale analisi dei dipinti presenti nelle chiese, dando luogo ad un testo che ci permette di conoscere un notevole patrimonio d’arte troppo a lungo dimenticato

Achille della Ragione         

domenica 26 aprile 2015

Il maestro dei maestri della scacchiera: GIORGIO PORRECA



Domenica 17 maggio alle ore 10:00, presso la sede della Associazione scacchistica partenopea, sita in Napoli via Rossini nel Circolo artistico del Vomero; verrà presentato il libro: "Il maestro dei maestri della scacchiera: GIORGIO PORRECA", scritto da Achille della Ragione e Carlo Castrogiovanni.


INDICE

  • Prefazione
  • Il maestro dei maestri della scacchiera
  • Ricordo di Giorgio Porreca. Il “coccodrillo” di Alvise Zichichi
  • Il ricordo di Giacomo Vallifuoco
  • Il Maestro Giorgio Porreca nell'affettuoso ricordo di un suo allievo:
  • Ernesto Iannaccone
  • Il ricordo di Umberto Sodano
  • Racconta Dario Cecaro, scrive Achille della Ragione
  • Ho conosciuto Giorgio Porreca (di Carlo Castrogiovanni)
  • Così lo ricordano Pietro Pastore, Paolo Soprano e Biagio Bascetta
  • Il ricordo di Guglielmo Fumo
  • Il nipote Gian Paolo ricorda lo zio, napoletano o forse internapoletano
  • Sfida tra futuri campioni (di Pasquale Colucci)
  • “Il Ritratto in piedi” di Francesco Maria Sergio
  • Ancora grazie maestro da Adolfo Mollichelli
  • Le partite (a cura di Carlo Castrogiovanni)
  • Porreca docente (a cura di Pasquale Colucci)
  • La gloriosa Accademia
  • Due rare foto di Porreca
  • Alcuni libri di Porreca
  • L’era Porreca
  • Albo d’oro del Campionato Italiano ASIGC

Prefazione 
Lo scopo di questo libro è quello di far conoscere alle nuove generazioni un illustre personaggio: Giorgio Porreca, che ha rappresentato per alcuni decenni un maestro ed un esempio nel mondo degli scacchi e che rischia di essere dimenticato, nonostante i tanti libri scritti, in un epoca in cui l’apprendimento e l’aggiornamento utilizzano prevalentemente il computer.
Avevo già parlato di Porreca, dedicandogli un capitolo, che fornisce il nome a questo libro, nel II volume di Quei napoletani da ricordare, un’opera in quattro tomi, che si affianca ai quattro tomi dedicati alla napoletanità e che a breve costituirà una sorta di mio testamento spirituale. 
Avevo poi inviato tale capitolo ad una mailing list di circa 3000 nomi di scacchisti di tutta Italia e molti mi avevano scritto per ringraziarmi e auspicavano una pubblicazione più ampia, che potesse ricordare il maestro di cui avevano sentito parlare. Tra questi, in particolare, Pasquale Colucci, titolare di una diffusa testata scacchistica diffusa per via telematica, mi ha incoraggiato ed alla fine convinto.
Ho quindi invitato una decina di amici a collaborare, in primis Carlo Castrogiovanni, assurto al ruolo di coautore, al quale ho affidato, oltre ad un ricordo personale, un fondamentale capitolo che raccoglie e commenta alcune delle più famose partite di Porreca.
Ho ripreso il ricordo di Alvise Zichichi, pubblicato sulla rivista Scacco all’indomani della scomparsa di Porreca e mi sono giunti poi i contributi di Dario Cecaro, grazie al quale ho ripercorso brevemente la storia della gloriosa Accademia scacchistica napoletana nel dopoguerra, illustrata da numerose foto inedite, Giacomo Vallifuoco, Ernesto Iannaccone, Umberto Sodano, Pietro Pastore, Paolo Soprano, Guglielmo Fumo, Pasquale Colucci, Francesco Maria Sergio, Claudio Gatto, Gian Paolo Porreca, Adolfo Mollichelli.
Oltre al già citato capitolo di Carlo Castrogiovanni dedicato al commento delle principali partite del maestro, abbiamo potuto pubblicare altre foto, classifiche e materiale vario raccolto puntigliosamente da Dante Caporali, il quale ha collaborato anche alla creazione del pdf del testo da dare alla stampa. 
Un incoraggiamento fondamentale ci è stato fornito dalla Lega campana scacchi, nella persona del suo presidente Salvatore Isoldo, la quale si occuperà anche della diffusione gratuita del libro ai circoli ed ai giocatori.
Non mi resta che augurare a tutti buona lettura 

mercoledì 22 aprile 2015

“La Spagna a Napoli”



La Spagna arriva a Napoli e fa tappa nel cuore della città. Sulla collina del Vomero, nella principale arteria commerciale del quartiere, dal 23 al 26 aprile saranno posizionati i punti informativi di Turespaña. L’Istituto Cervantes ospiterà, invece, gli appuntamenti culturali. Protagoniste dell’evento sono 6 istituzioni: Catalogna, Comunità Valenciana, Valencia, Andalusia, Gran Canaria e Madrid.
Carlos Hernandez, Direttore dell’Ufficio spagnolo del Turismo e Consigliere di Turismo dell’Ambasciata di Spagna in Italia, ha commentato così la scelta di fare tappa a Napoli: “È stato naturale per noi puntare su questa città. La sua identità culturale, la storia, il brio, la gioia di vivere: sono tutte caratteristiche che ci accomunano”. 
Spettacoli, balli e performance accompagneranno la 4 giorni partenopea che ha come obiettivo la promozione del turismo nella penisola iberica.
Nei giorni della manifestazione alle ore 16.00, 17.30 e 19.00 Via Scarlatti ospiterà le performance dei ballerini che interpreteranno i classici della danza spagnola, nelle più note declinazioni del flamenco, sotto la guida di Emma Cianchi, direttrice artistica di Art Garage.
Grande attesa per il concerto di domenica mattina con il pianista Lorenzo Hengeller e il trombettista Gianfranco Campagnoli, che renderanno omaggio alla musica rappresentativa della cultura spagnola.
In palio per i visitatori degli stand, simpatici gadget e viaggi in Spagna.
L’Istituto Cervantes, invece, sarà il punto di riferimento per gli appuntamenti culturali. Incontri di musica e poesia, mostre fotografiche e proiezioni di film saranno al centro del calendario della rassegna dedicata alla Spagna.

sabato 11 aprile 2015

Anche di sera, la Solfatara saprà sorprendervi!



Questa sera sabato 11 aprile, visita serale guidata della Solfatara con cucina geotermica.
Un percorso di visita all'interno del cratere del millenario Vulcano ancora attivo, alla scoperta dei suoi tesori, accompagnati da esperta guida del Sito.
La visita, della durata di circa due ore, tocca infatti i punti più importanti della Solfatara: il profondo Pozzo delle acque minerali, la ribollente Fangaia, le fumarole (Bocca Giovane e Bocca Grande) con i loro potenti getti di vapore illuminati dai faretti colorati, le antiche Stufe, utilizzate anticamente per i trattamenti termali.
Resterete incantati dalla bellezza del luogo e coinvolti dai racconti della guida lungo il percorso e fino al momento della cucina geotermica, un esperimento unico nel suo genere, che consentirà ai visitatori di poter degustare freschissime alici pescate nel Golfo e cotte direttamente nel vapore di una fumarola a 160!
Un esperimento "vulcanico" che divertirà tutti, grandi e piccini.
Vi aspettiamo alle 18,30 all'apertura della biglietteria (non dimenticate, però, di effettuare prima la prenotazione allo 081 5262341 o geotermica@solfatara.it) e alle 19 per l' inizio della visita guidata.


mercoledì 8 aprile 2015

Serie C Femminile

20^ giornata - Napoli Dream Team vs Le Streghe Benevento


venerdì 3 aprile 2015

UN PO' DI DOCUMENTAZIONE CIRCA LE TRADIZIONI DI PASQUA


“Quanto è splendido il digiuno 
Che si adorna dell’amore
Spezza generoso il tuo pane con chi ha fame
Altrimenti il tuo non è digiuno, ma risparmio”

BUONA PASQUA
Il Giovedì Santo e l’antica tradizione d’ ‘o struscio a via Toledo struscio è una tradizione del Giovedì santo che consiste nel visitare i sepolcri, ovvero le solenni esposizioni del Santissimo, allestite in occasione della settimana santa.

La pastiera è una torta di pasta frolla farcita con un impasto a base di ricotta, zucchero, uova, grano bollito nel latte e aromi che, stando alla ricetta classica, sono: cannella, canditi e scorze d'arancia.
Le massaie napoletane la preparano solitamente il giovedì santo (quando per cena si mangia la zuppa di cozze) o il giorno seguente, anche se è possibile acquistarla in tutte le pasticcerie della città.
 La Pastiera e Partenope - C'è una leggenda che lega la pastiera alla sirena più famosa di Napoli. Il dolce proviene infatti dalle usanze pagane e dalle offerte votive della primavera. Probabilmente la leggenda è legata al culto di Cerere, divinità materna della terra e della fertilità, le cui sacerdotesse usavano portare un uovo in processione. L'uovo è infatti, nell'allegoria classica, simbolo di rinascita, poi ereditato dalla tradizione cristiana. E proprio nei conventi dei vari ordini cristiani, come avvenne per la "Santa Rosa" nel convento di Furore, la ricetta fu perfezionata giungendo a noi così come la conosciamo oggi. Particolarmente famosa divenne la pastiera delle suore del convento di San Gregorio Armeno. Tornando al legame tra la pastiera e la sirena, la leggenda vuole che gli abitanti della città decisero un bel giorno di ringraziare la sirena dopo aver ascoltato uno dei suoi dolci e melodiosi canti. Per ringraziarla, sette belle fanciulle furono incaricate di consegnarle doni della natura: farina, ricotta, uova, grano, acqua di fiori d'arancio, spezie e zucchero. La sirena consegnò le offerte agli dei che, rimescolando "divinamente" gli ingredienti, li restituirono sotto forma di pastiera. E come per il Casatiello anche la pastiera trova menzione ne La Gatta Cenerentola di Giambattista Basile, una delle fiabe del Pentamerone.

Storia del casatiello napoletano: sapore locale tutto da gustare!
Pasqua è sempre più vicina e non possiamo certo farci cogliere impreparati! Dopo la ricetta delle gustose cozze del periodo prettamente quaresimale, ripercorriamo la storia del rinomato casatiello.
La ricetta del casatiello è leggermente differente da quella del suo gemello eterozigote, l’altrettanto noto tortano, in quanto quest’ultimoviene consumato regolarmente durante tutto l’anno. Simbolo della Pasqua, invece, il casatiello si ripresenta esclusivamente nella festa dedicata alla resurrezione. Com’è evidente, la data di questa celebrazione cambia ogni anno, ma la sua tradizione culinaria, ben radicata nella nostra società, resta sempre la stessa!
Vi è anche una terza ricetta, quella del casatiello vesuviano, leggermente diversa dal casatiello napoletano di cui sopra parlavamo.
In realtà, casatiello e tortano si distinguono per un’ulteriore caratteristica: l’uso delle uova. Nel casatiello le uova vengono inserite con l’intero guscio a metà tra l’impasto e l’esterno; nel tortano esse, invece, dopo essere state rassodate e sgusciate, sono disposte totalmente all’interno dell’impasto.
Ma perché queste diverse disposizioni? In particolare la forma del casatiello (e dunque anche le modalità d’inserimento delle uova), in questo modo, ne spiega bene il consumo prettamente pasquale: esso è simbolo della corona di spine alla quale fu costretto Gesù; in più le uova sono ricoperte da una croce di pasta, proprio a ricordare il martirio da Lui subito. Per essere più precisi, l’uovo in sé simboleggia proprio la resurrezione di Cristo, che rinasce così come il pulcino allo schiudersi del guscio.
E non solo, ma anche altri componenti hanno un legame particolare con il sacro cristiano ed il profano pagano: ad esempio, il pecorino si ottiene con il latte di pecora, di cui si nutre il piccolo di pecora, ovvero l’ agnello, e l’agnello, prima di essere simbolo della carne del Salvatore, era sacrificato agli dei per i loro rituali pagani.
Questa torta salata prende il nome in prestito dal termine dialettale “formaggio”; tra gli altri, uno degli ingredienti principali di tale prelibatezza. Un rustico antichissimo che si nasconde anche tra le righe di celebri racconti quale “La Gatta Cenerentola” di Giambattista Basile del XVII secolo.
Del casatiello esistono numerose altre varianti non salate, bensì dolci, una particolarmente degna di nota è quella tipica dell’isola di Procida, attorno alla quale ruota un mistero: il mistero degli ingredienti. Ogni famiglia, infatti, possiede una ricetta antica e tradizionale che si tramanda di padre in figlio e non viene rivelata né a parenti né ad amici.


martedì 31 marzo 2015

Luna rossa



Luna rossa è una canzone napoletana pubblicata nel 1950 e conosciuta sia in Italia che all'estero. È stata incisa da numerosi cantanti in lingue diverse.
Scritta da Vincenzo De Crescenzo e musicata da Antonio Vian, la canzone fu presentata per la prima volta durante la Festa di Piedigrotta del 1950 al Teatro Augusteo di Napoli, cantata da Giorgio Consolini, accompagnato dall'orchestra di Nello Segurini. Nel giro di poco tempo la canzone diventò molto popolare diventando uno dei successi del dopoguerra, non solo a Napoli ma anche in Italia e all'estero, arrivando ad essere tradotta in 42 lingue e dialetti. Claudio Villa ne farà un suo cavallo di battaglia. Arrivata negli Stati Uniti d'America, verrà incisa da cantanti come Frank Sinatra (Blushing Moon).
La canzone racconta della tristezza di un uomo che, alle tre di notte, vagando per strada, spera che la sua amata si affacci dal balcone, ma ella non si presenta. Nella vana speranza di vederla, l'uomo parla alla luna chiedendole se vedrà la sua amata, ma gli risponde qua non c'è nessuno.
La canzone, in più di 50 anni, è stata eseguita ed incisa una miriade di cantanti di tutto il mondo, talvolta subendo delle “contaminazioni” artistiche del Paese dell'interprete di turno. Tra gli interpreti vi sono:
Frank Sinatra, George Dalaras, Claudio Villa, M'Barka Ben Taleb (versione in arabo), Mario Merola, Mario Trevi, Massimo Ranieri, Gabriella Ferri, Mia Martini, Enzo Gragnaniello, Renato Carosone, Renzo Arbore e l'Orchestra Italiana.



Luna Rossa - Renzo Arbore e l'Orchestra Italiana , Canta Eddy Napoli

Luna Rossa (VIAN - DE CRESCENZO) 
Vaco distrattamente abbandunato...
Ll'uocchie sott''o cappiello annascunnute,
mane 'int''a sacca e bávero aizato...
Vaco siscanno ê stelle ca só' asciute...
Fischio.........................
E 'a luna rossa mme parla 'e te,
Io lle domando si aspiette a me,
e mme risponne: "Si 'o vvuó' sapé,
ccá nun ce sta nisciuna..."
E i' chiammo 'o nomme pe' te vedé,
ma, tutt''a gente ca parla 'e te,
risponne: "E' tarde che vuó' sapé?!
Ccá nun ce sta nisciuna!..."
Luna rossa,
chi mme sarrá sincera?
Luna rossa,
se n'è ghiuta ll'ata sera
senza mme vedé...
E io dico ancora ch'aspetta a me,
for''o barcone stanott'ê ttre,
e prega 'e Sante pe' mme vedé...
Ma nun ce sta nisciuna...
Mille e cchiù appuntamente aggio tenuto...
Tante e cchiù sigarette aggio appicciato...
Tanta tazze 'e café mme só' bevuto...
Mille vucchelle amare aggio vasato....
Fischio.........................
E 'a luna rossa mme parla 'e te,



Luna Rossa Karaoke

domenica 29 marzo 2015

Premio letterario di poesia



PARTECIPA alla XVI edizione del Premio Letterario Internazionale di Poesia edita e Inedita -
"Tra le parole e l'infinito" 
scarica il regolamento - www.traleparoleelinfinito.com SCADE IL 30 aprile 2015

sabato 28 marzo 2015

PASTIERA

buona Pasqua a tutti


La pastiera è il dolce pasquale napoletano per eccellenza: famosissimo in tutto il mondo e immancabile sulle tavole campane. La sua origine è legata ad una leggenda che vede come protagonista è la sirena Partenope. Costei dimorava nel golfo di Napoli e ogni primavera emergeva dalle acque per cantare per gli abitanti del golfo; un anno il suo canto fu così straordinario che tutta la popolazione accorse verso il mare portando a Partenope dei doni per ringraziarla. La sirena ricevette la farina, cioè la forza e la ricchezza della campagna; la ricotta, omaggio dei pastori; le uova, simbolo della vita che sempre si rinnova; il grano tenero bollito nel latte, a prova dei due regni (vegetale ed animale) della natura; l'acqua di fiori d'arancio, per rappresentare i profumi della terra, le spezie, in onore dei popoli più lontani del mondo ed infine lo zucchero, per esprimere l'ineffabile dolcezza profusa dal canto della sirena. Quest’ultima, felice per tanti doni, li depose ai piedi degli dei, che riunirono e mescolarono con arti divine tutti gli ingredienti, trasformandoli nella prima Pastiera.
Di vero, in quest’affascinante leggenda c’è sicuramente il legame con la primavera: pare, infatti, che le antenate delle pastiere fossero preparate in occasione delle antiche feste pagane che ne celebravano il ritorno. La versione odierna fu realizzata delle suore dell’antichissimo monastero di San Gregorio Armeno, che vollero celebrare la Risurrezione mediante una simbologia che unisse il profumo dei fiori dell'arancio del giardino conventuale con la bianca ricotta ed il grano e le uova, simbolo di nuova vita, l'acqua di mille fiori odorosa come la primavera, il cedro e le spezie asiatiche. Da allora le suore, divenute maestre nella complessa manipolazione della pastiera, nel periodo pasquale ne confezionavano in gran numero per i nobili ed i ricchi borghesi.
La pastiera va confezionata con un certo anticipo, non oltre il Giovedì o il Venerdì Santo, perché si riposi e tutti gli ingredienti si amalgamino bene tra loro all’interno dei tipici ruoti di ferro stagnato dove viene cotta, servita e finanche venduta, poiché è talmente fragile che a sformarla si rischia di disfarla irrimediabilmente.


Ingredienti
per il ripieno
600 gr di ricotta di pecora550 gr di zucchero6 uova600 gr di grano cotto2 fiale di acqua di fiori di arancio2 bustine di vanillina200 gr di canditi misti (cedro e zucca)1 cucchiaino di cannella in polvere30 gr di burro400 ml di latte1 bicchierino di limoncello o di Strega
per la pasta frolla
600 gr di farina6 tuorli d’uovo300 gr di burro300 g di zucchero un pizzico di sale
Procedimento
Formate una fontana con la farina e metteteci nel centro lo zucchero, il burro a fiocchetti ammorbidito, il pizzico di sale e il primo tuorlo. Cominciate ad impastare, unendo i tuorli uno alla volta fino a che non si assorbono per bene al composto.
Impastate solo per il tempo necessario ad ottenere un composto liscio e omogeneo. Formate una palla con la pasta frolla e mettetela a riposare per almeno 30 minuti in frigorifero coperta con della pellicola trasparente.
Fate cuocere il grano nel latte a fuoco basso, aggiungendo 30 grammi di burro e un cucchiaino di zucchero. Quando il composto diventa cremoso, spegnete sotto il fuoco e lasciate raffreddare.
Amalgamate bene la ricotta, passata prima al setaccio, con lo zucchero. Aggiungete sempre mescolando, i 6 tuorli d’uovo uno alla volta. Tenete le chiare da parte e montatele a neve ferma, vi serviranno dopo. Quindi unite l’acqua di fiori d’arancio, la cannella, la vanillina, il liquore e infine i canditi di zucca e di cedro fatti a cubetti piccoli.
Proseguite aggiungendo tutto il grano ormai freddo e in ultimo gli albumi montati a neve. Mescolate fino a rendere l’impasto cremoso e omogeneo.
Riprendete la frolla dal frigo e dividetela mettendone da parte un terzo. Stendete la parte più grande con il mattarello ad un’altezza di circa mezzo centimetro cercando di formare un disco più o meno regolare. Per non utilizzare altra farina mentre la stendete potete aiutarvi con due fogli di carta forno e passarci sopra il mattarello per spianarla.
Imburrate una teglia da forno circolare da 28 cm e rivestitela con il disco di pasta frolla togliendo i bordi che dovessero eccedere la teglia. La tradizione vuole che la pastiera sia alta 5/6 cm, questo serve a conservarne la fragranza, quindi regolatevi con una teglia di questa altezza.
Aggiungete gli scarti di pasta a quella messa da parte in precedenza e stendetela nuovamente. Questa volta formate un rettangolo e ricavatene tante striscioline larghe circa 2 cm tagliandole con la rotella tagliapasta dentellata.
Vesate il contenuto di ricotta e grano nella teglia rivestita di pasta frolla e livellate con la lama di un coltello. Non riempitela fino in cima, ma lasciate un dito tra il bordo e il ripieno. Completate incrociando sulla superficie le striscioline di pasta appena create mantenendo una distanza di 3 cm l’una dall’altra.
Cuocete la pastiera in forno preriscaldato a 180 °C per 1 ora circa. Se avete preparato la pastiera più bassa dei 5/6 cm consigliati, tenetela in forno per 45 minuti. Non vi preoccupate se la pastiera si dovesse gonfiare durante la cottura, è abbastanza normale. Si sgonfierà durante il raffreddamento.
Spolverate la superficie della pastiera con lo zucchero a velo prima di servirla.

30 marzo, via Solimena 15 - Napoli



INVITO ALLA CULTURA & ALL'ARTE, non mancate e non perdetevi lunedì mattina dalle ore 10:00 al ns Circolo Artistico Culturale del Vomero un'incontro molto interessante.

giovedì 26 marzo 2015

‘E CAPERE



“Si vuò sapè ‘a verità
m’ hê ‘a fà parlà”.
Dicette Nannina ntrìchete ‘e te
mentre parlava c’’a figlia ‘e Bebbè.

“Nun è overo ca Rituccia
mo se sposa cu Carluccio:
chella pazza scatenata
l’hanno vista int’â ‘nfrascata

‘nfacci’ô muro ‘nzieme â n’ato!”
Ma ‘na zia ‘e ‘stu Carluccio,
ch’era ‘ntiso tutto ‘o stralcio,
rispunnette: “Né Nannì!

Tu cu chesto che vuo’ dì?
Ca nepoteme carnale
ha miso ‘a capa int’ô rinale?
Chill’isso l’ha lassata
a chella ‘nfrancesata.

Pecchè nepoteme Carluccio,
cu l’amico suoje…Pauluccio,
hanno visto a ‘sta Rituccia…
dint’â stalla…cu ‘nu ciuccio!”

Carmine Barretta

martedì 24 marzo 2015

Ora legale in Italia



Nel 2015 L'ora legale in Italia entrerà in vigore alle ore 02:00 del 29 marzo
e terminerà alle ore 03:00 (ora legale) del 25 ottobre


L'ora legale fu introdotta in Italia nel 1916, durante la Prima Guerra Mondiale, e fu applicata nelle estati successive fino al 1920.
Considerata dai più una drastica misura d'emergenza, di guerra, occorse appunto attendere il 1940 (Seconda Guerra Mondiale) per la sua reintroduzione: dal 14 giugno del 1940 (4 giorni dopo l'entrata in guerra dell'Italia) essa rimase ininterrottamente in vigore sino al 2 novembre 1942, e fu poi replicata (nel 1944, in verità, solo nel territorio della Repubblica Sociale Italiana) per gli anni seguenti fino al 1948.
Quasi dimenticata, l'ora legale tornò in vigore sedici anni dopo, nel 1966 e da allora viene applicata ogni estate.
L'ora legale e' applicata in osservanza di specifiche prescrizioni di legge, trovando il suo attuale riferimento normativo principale nella "Direttiva 2000/84/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 gennaio 2001, concernente le disposizioni relative all'ora legale" (in G.U.E. 2 febbraio 2001, n. L 031).
Questa direttiva riassume le disposizioni dell'ottava direttiva 97/44/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 luglio 1997 (che "ha introdotto una data e un'ora comune, in tutti gli Stati membri per l'inizio e la fine del periodo di ora legale degli anni 1998, 1999, 2000 e 2001") e sancisce inoltre:
si intende per "periodo dell'ora legale" il periodo dell'anno durante il quale l'ora è anticipata di 60 minuti rispetto all'ora del resto dell'anno;
a decorrere dall'anno 2002 in ciascuno Stato membro il periodo dell'ora legale ha inizio alle ore 1.00 del mattino, ora universale, dell'ultima domenica di marzo e termina alle ore 1.00 del mattino, ora universale, dell'ultima domenica di ottobre.

'A Maronna t’accumpagna




Il 21 marzo, oltre alla primavera, a Napoli è giunto Papa Francesco, con il suo messaggio di pace e di fratellanza. E' significativo che abbia scelto di trascorrere la sua giornata tra Scampia, la più grande piazza di spaccio della droga d’Europa, il carcere di Poggioreale dove ha pranzato con i detenuti, l’incontro con gli ammalati nella chiesa del Gesù nuovo ed infine il bagno di folla sul lungomare con i giovani, il futuro della città.
La sua benedizione "'A Maronna t’accumpagna” sia viatico per i Napoletani nel lungo viaggio dal buio delle tenebre verso la Luce.

Achille della Ragione

mercoledì 18 marzo 2015

Fra Donato Petti




Oggi mercoledì 18 marzo 0re 17:00 a Napoli quartiere Materdei, presso l'Istituto che si chiama non più Diaz, ma J.Battiste de La Salle Fra Donato Petti presenterà il libro: "Dialogo sulla Politica con papa Benedetto XVI "
Donato Petti, lauerato in Teologia alla Pontificia Università Lateranense e Lettere presso “La Sapienza” di Roma, ha alle spalle una brillante carriera di educatore, dapprima come insegnante presso i licei e poi come docente universitario. Nel 1986 ha fondato nella diocesi di Pozzuoli l’Istituto di Scienze Religiose “S.Paolo” di cui è stato direttore e docente. Dal 1997 al 2003 è stato Preside dell’Istituto Paritario “Villa Flaminia” di Roma e attualmente è Provinciale italiano dei Fratelli delle Scuole Cristiane. Impegnato da anni alla qualificazione etico-religiosa e professionale degli Educatori delle scuole Cattoliche, è autore di numerosi scritti in ambito filosofico e pedagogico.
Partendo dagli insegnamenti di Papa Benedetto XVI, l'autore formula tutta una serie di domande che danno al volume il carattere dell'intervista. Tuttavia proprio per volere dell'autore il libro non assume questo carattere con domande preconfezionate, bensì con un semplice dialogo nel quale il Santo Padre viene lasciato libero di parlare  a tutto campo su una varietà di tematiche di grandi attualità; partendo dalla crisi politica e allargando il  confronto su problematiche  economico-sociali e religiose. “Un futuro migliore è possibile per tutti, se lo si fonderà – afferma Papa Benedetto – sulla riscoperta dei fondamentali valori etici. Un’illimitata fiducia nelle potenzialità della tecnologia si rivelerebbe alla fine illusoria; sono i grandi principi, invece, che si rivelano indispensabili per costruire lo sviluppo umano dei prossimi anni. Occorrono uomini retti tanto nella politica quanto nell’economia, che siano sinceramente attenti al bene   comune”. Guardando alle grandi emergenze Papa Benedetto prosegue: “Indubbiamente  va rivalutato il ruolo ed il potere politico degli Stati, in un’epoca in cui esistono di fatto limitazioni alla sovranità, a causa del nuovo contesto economico, commerciale e finanziario internazionale. E d’altro canto non deve mancare la responsabile partecipazione dei cittadini alla politica, grazie pure ad un rinnovato impegno dei lavoratori chiamati ad instaurare nuove sinergie a livello locale ed internazionale. Vi è la necessità di un’Autorità politica mondiale regolata dal diritto, che si attenga ai principi della sussidiarietà e solidarietà e sia fermamente orientata alla realizzazione del bene comune, nel rispetto delle grandi tradizioni morali e religiose”. 


 Fra Donato Petti
NAPOLI - Materdei, refettorio dell'Istituto Armando Diaz

domenica 15 marzo 2015

Incontro di giovedì 19 marzo



Il 21 marzo, primo giorno di primavera, l’UNESCO celebra la Giornata mondiale della Poesia. Istituita dalla XXX Sessione della Conferenza Generale UNESCO nel 1999 è stata celebrata per la prima volta il 21 marzo dell’anno seguente e, da allora, sempre, in tutte le nazioni aderenti all’UNESCO e con crescenti significati e valori. Oggi la Giornata vuole riconoscere all’espressione poetica, allargata alle sue varie forme di creatività, un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturali e, quindi, della pace, della giustizia e della dignità umana in tutte le parti del mondo.
Anticipando questo evento UNESCO giovedì 19 marzo c'è un RADUNO di amici poeti in Via Solimena 15 Napoli, in mattinata dalle 10:00 alle 14:00 e al pomeriggio dalle 17:00 alle 21:00 chi vuole e può ci intratteniamo per una breve pausa pranzo (Primo a scelta , bibita e secondo a scelta prezzo sociale 10 euro).
La recitazione delle poesie presentate sarà intervallata da brani musicali a ben rappresentare così il connubio fra tre arti sorelle, espressive di sensibilità poetiche profonde dei singoli artisti.
Tutti gli amici che vorranno accettare questo invito a intervenire per celebrare la Giornata assieme a noi saranno benvenuti ed attivi sostenitori dell’impegno congiunto del nostro circolo culturale ARCUM per l’affermazione dei sentimenti poetici e quindi dei diritti umani universali

INFO e PRENOTAZIONI tel. 339.539.21.79



sabato 14 marzo 2015

Ricordando il… Festival della Canzone Napoletana in crociera “Provocation Tour”



L’agenzia di viaggi Scooptravel service, in collaborazione con la MSC crociere; dal 29 maggio al 5 giugno 2015 a bordo della fantastica MCS DIVINA (partenza da Napoli) presenta:
Ricordando il… Festival della Canzone Napoletana in crociera “Provocation Tour”

Con (in ordine alfabetico):
Gloria Cristian
Mario Da Vinci
Mirna Doris
Gianni Nazzaro
Antonio Siano
e le tammorre del Maestro Romeo Barbaro
conduce lo showman: Lino Barbieri
direzione artistica Mario Da Vinci

Itinerario:
Napoli, Civitavecchia (Roma), La Spezia (cinque Terre), Cannes, Palma De Maiorca, Barcellona, Napoli.

Sistemazione e quote di partecipazione
Cabina interna: €765 p.p.
Cabina esterna: €825 p.p.
Cabina esterna con balcone: €885 p.p.
3° e 4° letto in cabina con due adulti: GRATIS (pagano solo Tasse ed assicurazione: €145 p.p.)
Tariffe tutto incluso tasse, assicurazione, pacchetto spettacoli e incontro con gli artisti.
Supplemento esperienza Fantastica: €70 p.p.


Solo prenotando con la Scooptravel si potrà accedere agli incontri previsti dal programma
Per info e prenotazioni: tel. 0815567741     www.scooptravel.it
Sede centrale: Via Bernini, 90° 80129 - Napoli
Filiale: Via Tito di Camaino, 16 - 80128 Napoli

venerdì 13 marzo 2015

Opere del Maestro Claudio Scarano

gesso su cartoncino

gesso su cartoncino

gesso su ardesia

gesso su ardesia

gesso su cartoncino


Per gli amici del circolo ArCuM Solimena ecco quattro opere, realizzate di getto con i gessetti (due su cartoncino e due su  lavagna), del Maestro Claudio Scarano.