Vulcano Solfatara |
Nei Campi Flegrei: rischio e bellezza, natura e cultura sono sempre vicini.
La parola “flegrei” viene dal greco “flego”, che significa “ardo”. Fin dall’antichità, questi erano i “Campi Ardenti”. Oggi l’area vulcanica dei Campi Flegrei è tornata a far parlare di sé per la ripresa del bradisismo, sciami sismici di lieve o moderata intensità legati al sollevamento del suolo, dovuto all’attività della caldera vulcanica. L’area flegrea, situata tra Napoli e i Comuni di Pozzuoli, Quarto, Bacoli e Monte di Procida, è uno scrigno di bellezze e storia da tutelare, legate a doppio filo con la natura vulcanica del territorio.
La Solfatara, il mitico ingresso agli inferi degli antichi Romani, è un vulcano allo stato quiescente facente parte del complesso vulcanico dei Campi Flegrei. A pochi chilometri dal centro di Pozzuoli, è uno dei crateri attivi più antichi, è stato epicentro di diversi sciami sismici anche negli ultimi mesi; il suo fascino – anche da lontano, poiché le visite sono sospese da diversi anni, dopo un grave incidente – è notevole. Si possono osservare le fumarole, e getti di fango ad elevata temperatura, che si elevano da una fitta vegetazione. L'odore acre di zolfo impregna l'aria.